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Tassisti accusati di aver aggredito un autista Uber: “Gettato a terra e picchiato con pugni e calci”

Un conducente Uber è stato inseguito da due tassisti a Milano. Poi uno di loro lo ha aggredito con calci e pugni: “Ha gridato che non mi avrebbe ammazzato solo perché io potevo essere suo padre”, ha raccontato.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il 26 luglio scorso un uomo, che lavora come autista Uber, è finito al pronto soccorso dell'ospedale San Raffaele a Milano perché ha subito un'aggressione. Agli investigatori ha poi raccontato di essere stato insultato e picchiato da un tassista. L'episodio si è verificato alle 2.55 in piazza Luigi Di Savoia, che si trova vicino alla stazione centrale.

Il conducente Uber sarebbe probabilmente stato colpevole di aver fatto salire due donne sulla sua automobile, che avevano regolarmente prenotato la loro corsa. In Italia, però, vi sono tensioni perenni tra Ncc (Noleggio con conducente), Uber e tassisti. La maggior parte di tassisti infatti non accetta la possibilità che altre categorie o aziende private provvedano al trasporto di cittadini o turisti da un punto all'altro della città. In sostanza, possano svolgere le loro stesse mansioni.

Non sono quindi mancate discussioni e perfino aggressioni tra le varie categorie. Ultima proprio questa del 26 luglio scorso. Come raccontato dal quotidiano Il Corriere della Sera, la vittima – che sporto querela tramite l'avvocato Andrea Parisi – stava aiutando le due clienti a prendere posto e stava sistemando i bagagli quando due tassisti lo hanno avvicinato, insultato e minacciato.

L'uomo ha raccontato di essersi messo alla guida senza reagire e di essersi diretto verso viale Monza. I due tassisti lo avrebbero inseguito. Gli avrebbero gridato di fermarsi e, vicino al semaforo, uno sarebbe sceso dall'auto e avrebbe provato ad aprire la portiera della sua: "Sono ripartito immediatamente e il tassista mi ha rincorso nuovamente tentato di tagliarmi la strada".

Poi mentre scaricava i bagagli, uno dei due tassisti lo ha aggredito con calci e pugni. Lo avrebbe poi fatto cadere a terra. La vittima è riuscita a chiamare il 112 e a fotografare il taxi. Il tassista avrebbe provato a strappargli il telefono di mano: "Ha gridato che non mi avrebbe ammazzato solo perché io potevo essere suo padre". Sul posto è intervenuta poi la polizia, che ha identificato l'aggressore. Sarebbe un trentenne. Il conducente Uber, invece, è stato portato in ospedale dove le lesioni sono state considerate guaribili in trenta giorni.

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