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Tar sospende la dad in Lombardia, una preside: “Non apro la scuola domani per chiudere dopodomani”

Al liceo Bottoni di Milano di sicuro gli studenti non torneranno a far lezione in presenza da domani, venerdì 15 gennaio, nonostante la decisione con cui il Tar (Tribunale amministrativo regionale) ha sospeso l’ordinanza di Regione Lombardia che prorogava la didattica a distanza per gli istituti superiori fino al 25 gennaio. “Non apro domani per chiudere dopodomani, voglio una comunicazione chiara”, dice a Fanpage.it la dirigente scolastica, Giovanna Mezzatesta.
A cura di Francesco Loiacono
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Immagine di repertorio
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"Non apro domani per chiudere dopodomani, voglio una comunicazione chiara". Al liceo Bottoni di Milano di sicuro gli studenti non torneranno a far lezione in presenza da domani, venerdì 15 gennaio, nonostante la decisione con cui il Tar (Tribunale amministrativo regionale) ha sospeso l'ordinanza che prorogava la didattica a distanza per gli istituti superiori fino al 25 gennaio prossimo. Il pronunciamento del Tar ha, se possibile, aumentato il caos che già si vive nel mondo della scuola, uno dei settori più colpiti dai provvedimenti restrittivi per contrastare il Coronavirus.

Andiamo con ordine: dopo un primo rinvio, gli studenti delle scuole superiori sarebbero dovuti rientrare in classe, al 50 per cento, dallo scorso 11 gennaio. Ma la Regione Lombardia (come altre regioni italiane), lo scorso 8 gennaio con un'ordinanza aveva prorogato la dad (didattica a distanza) al 100 per cento fino al 25 gennaio. Ieri sera però il Tar lombardo ha accolto il ricorso presentato dal comitato "A scuola", nato dal movimento "No Dad", sospendendo "l'efficacia dell'ordinanza" fin da subito.

Al Bottoni domani niente lezioni in presenza per gli studenti

Gli studenti delle superiori in Lombardia potrebbero tornare a scuola, al 50 per cento della capienza come prevedeva il decreto legge del 5 gennaio, già domani. Ma la dirigente scolastica del liceo Bottoni, Giovanna Mezzatesta, raggiunta da Fanpage.it spiega come, almeno nel caso del suo istituto, non si tornerà a fare lezione in presenza da domani. "Non è un problema di organizzazione, né di responsabilità – dice la preside -. È un problema di chiarezza nelle comunicazioni. Attendo che il Comune mi dica se il piano dei trasporti che aveva predisposto sarà pronto per domani, attendo una comunicazione da parte della prefettura. Se mi dessero l'ok, io sarei pronta a riaprire già domani". Questo, però, almeno al Bottoni non accadrà. Anche perché già domani, con il nuovo monitoraggio della Cabina di regia, la Lombardia potrebbe essere inserita nella "zona rossa", che prevede la didattica a distanza al 100 per cento non solo per le superiori ma anche per le medie. "Non apro domani per chiudere dopodomani", dice seccata la dirigente scolastica.

La Regione Lombardia preannuncia ricorso

Intanto, dalla Regione Lombardia fanno sapere che presenteranno ricorso contro la decisione del Tar, i cui giudici non avrebbero tenuto conto del fatto che i territori possano adottare misure più restrittive di quelle previste dai vari Dpcm. Nel frattempo però, si ottempererà alla sospensiva, con l'incognita dei tempi: l'eventuale zona rossa di domani potrebbe porre fine al caos, ma anche decretare un prolungamento della didattica a casa per migliaia di studenti già provati da mesi di dad.

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