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Svuotano i distributori colpiti da un attacco hacker: 2 ragazzi si pentono e pagano le sigarette al tabaccaio

Due ragazzi aveva acquistato sei pacchetti di sigarette dalla macchinetta automatica pagandoli solo 10 centesimi dopo un attacco hacker: pentendosi poi si sono presentati dal tabaccaio e hanno pagato la differenza.
A cura di Giorgia Venturini
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Un attacco hacker sabato scorso aveva mandato in tilt un distributore automatico di Treviglio, comune in provincia di Bergamo. Due ragazzi, capendo che c'era qualcosa di non regolare, aveva acquistato sei pacchetti di sigarette dalla macchinetta automatica pagandoli solo 10 centesimi. Due giorni dopo però si sono presentati dal tabaccaio e hanno deciso di scusarsi e pagare i restanti 30 euro.

Attacco hacker pro Cospito in tutta Italia

Nei giorni scorsi un attacco hacker aveva colpito i distributori automatici che vendono sigarette in gran parte d'Italia: ogni pacchetto dopo l'attacco costava 10 centesimi richiamando così soprattutto molti ragazzi che hanno svuotato i distributori. Su molti distributori dopo che alcuni hacker avevano manomesso il sistema sono stati trovati adesivi pro Cospito, l'anarchico in sciopero della fame per chiedere l'annullamento del 41 bis nei suoi confronti.

Svuotati i distributori di Treviglio

A Treviglio la sera di sabato un gruppo di ragazzi aveva svuotato uno dei tre distributori che si trovano sotto il portico e che appartengono a una tabaccheria di viale Oriano. Solo due di questi però lunedì si sono presentati dal tabaccaio per pagare il resto.

Uno dei tabaccai "vittima" di questo attacco hacker, sentito dall'Eco di Bergamo, ha precisato: "Speravo che altre persone si pentissero di quanto fatto e invece si sono presentati solo quei due ragazzi. Chi ha manomesso il distributore ce l’ha con lo Stato ma alla fine paghiamo noi tabaccai". Lo stesso pensano altri tabaccai delle zona, indignati soprattutto dal fatto che solo pochi clienti si sono presentati a pagare la differenza di quanto acquistato dai distributori la sera di sabato. I clienti che sono stati in silenzio però ora rischiano di essere individuati: spesso in zona del distributore automatico c'è sempre una telecamera di video sorveglianza, senza contare poi che è necessario inserire il codice fiscale prima dell'acquisto.

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