Sueli Barbosa, la ricostruzione minuto per minuto: dall’incendio della casa a Milano fino all’arresto del compagno

Sono le 00:49 di giovedì 5 giugno quando una telecamera riprende Michael Sinval Pereira camminare lungo viale Abruzzi a Milano per dirigersi in un bar a bere una birra. Sette minuti più tardi, alle 00:56, arriva una telefonata al numero unico per le emergenze che parla di un incendio esploso all'interno di un appartamento al quarto piano. Quando i vigili del fuoco arrivano sul posto, al civico 64 proprio di viale Abruzzi, Sueli Leal Barbosa si è già gettata dalla finestra nel tentativo di sfuggire alle fiamme, riportando lesioni che poco dopo si riveleranno fatali. Secondo le indagini coordinate dalla pm Maura Ripamonti, ad appiccare il rogo che ha portato alla morte della 48enne sarebbe stato proprio Pereira, 45enne compagno della vittima, ora in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato e incendio doloso.
L'orario dello scoppio dell'incendio e del fermo di Pereira
Pereira era stato fermato mezz'ora dopo l'intervento in viale Abruzzi delle forze dell'ordine, quindi verso le 1:30, che si aggirava ancora nelle vicinanze del palazzo. Mentre i pompieri provavano a estinguere l'incendio, il 45enne brasiliano era stato condotto in questura per essere interrogato dagli investigatori della Squadra Mobile e dalla pm Ripamonti. All'incirca 24 ore più tardi, nella tarda serata del 5 giugno, era arrivato il fermo.
Pereira non ha confessato ma, anzi, ha provato a sostenere che il rogo abbia avuto origine accidentale. Il 45enne brasiliano, connazionale della vittima, avrebbe detto di essere uscito da quella casa, che era di proprietà di Barbosa, tra le "23 e le 23:30" per prendere una birra. In realtà, appunto, è stato inquadrato uscire alle 00:49. Sette minuti più tardi i vicini hanno chiamato il 112 dando l'allarme per l'incendio, raccontando di aver visto la 48enne avvolta in una coperta, probabilmente nel tentativo di proteggersi dal caldo, e "costretta" contro la balaustra del balcone per chiedere aiuto. Quando Barbosa si è lanciata dalla finestra, erano ormai le una della notte. Poche ore dopo è deceduta all'ospedale Fatebenefratelli.
Le indagini sull'innesco dell'incendio
Davanti alla pm Ripamonti e alla gip Anna Calabi che ha convalidato fermo e custodia in carcere, Pereira ha raccontato che quel giorno aveva "discusso" con Barbosa: "Era arrabbiata con me perché voleva che la raggiungessi a letto anziché bere, io mi sono innervosito. Ho fumato una sigaretta e un istante prima di uscire l’ho gettata sul tappeto davanti al divano". Il 45enne, che quel giorno aveva bevuto già "dieci birre e quattro Campari" e "poi una bottiglia di vino rosso", sarebbe uscito di casa e avrebbe chiuso la porta con l'unica chiave dell'appartamento.
Pereira avrebbe provato a sostenere che a scatenare l'incendio potrebbe essere stata la "caldaia difettosa" e che "l'unico liquido infiammabile che c'era in casa" poteva essere la latta con "15 litri d'olio". Secondo gli investigatori, invece, il 45enne avrebbe appiccato "deliberatamente" il rogo in due punti diversi dell'abitazione, ovvero all'ingresso e davanti alla camera, "consapevole" che la compagna sarebbe rimasta intrappolata all'interno dell'appartamento