video suggerito
video suggerito
Inchiesta sull’urbanistica a Milano

Stefano Boeri nuovamente indagato a Milano nell’inchiesta urbanistica: “Ho operato in maniera corretta”

“L’autorità giudiziaria accerterà la mia totale estraneità alle scorrettezze che mi vengono imputate”, ha fatto sapere l’archistar del Bosco Verticale (per cui non sono state richieste misure cautelari). Boeri è indagato anche per per turbativa d’asta e false dichiarazioni per il caso della Biblioteca europea in Porta Vittoria e per abuso edilizio sul progetto Bosconavigli.
A cura di Francesca Del Boca
40 CONDIVISIONI
Stefano Boeri
Stefano Boeri
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Sono convinto che io e il mio studio abbiamo operato in maniera corretta a proposito di un’architettura, la cosiddetta Torre Botanica, che da tempo, come è noto, è stato deciso di non realizzare. Confido che l’autorità giudiziaria accerterà al più presto la mia totale estraneità alle scorrettezze che mi vengono imputate”.

Così si difende oggi Stefano Boeri, archistar del Bosco Verticale travolto da una nuova inchiesta della Procura di Milano che ha portato alla richiesta di arresto per sei persone (tra cui l’assessore comunale Giancarlo Tancredi) dopo quelle per turbativa d’asta e false dichiarazioni per il caso della Biblioteca europea in Porta Vittoria e per abuso edilizio sul progetto Bosconavigli: stavolta Boeri (per cui non è stata chiesta alcuna custodia cautelare) è accusato di aver esercitato "pressioni indebite e reiterate" sul presidente della Commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni per mutare un parere inizialmente sfavorevole sul progetto "P39 – Pirellino", sviluppato da Coima Sgr S.p.A. e progettato da Boeri stesso.

In questo caso infatti, per la Procura, "l'interesse privatistico" di Boeri (in qualità di architetto progettista) e del proprio committente Coima, nella persona del ceo Manfredi Catella, ha "interferito su un parere tecnico" strettamente legato al pronunciamento dell'organo amministrativo preposto, rappresentato dal Comune di Milano e dalla Commissione per il paesaggio, prevalendo quindi sull'interesse pubblico. 

Ma non solo. Di questo progetto in particolare, "ovviamente" anche "il sindaco Sala" sarebbe stato informato, come avrebbe sostenuto Tancredi davanti a Marinoni: l'assessore avrebbe appunto riferito al presidente della Commissione Paesaggio che anche il primo cittadino di Milano sarebbe addirittura stato "informato da Boeri" per appoggiare il progetto.

Agli atti c'è infatti anche un messaggio WhatsApp che l'architetto Stefano Boeri avrebbe mandato il 22 giugno del 2023, il giorno prima di una seduta della Commissione paesaggio che doveva dare un parere sul progetto di riqualificazione del Pirellino in Torre Botanica. "I toni di Boeri nei confronti del sindaco – scrivono i pubblici ministeri – erano molto risoluti e di comando". L'archistar avrebbe in questa occasione ricordato a Sala che "del caso aveva già parlato a lungo con Tancredi" e anche con Malangone, il dg del Comune. E che in caso di parere negativo al progetto da parte della Commissione paesaggio ci sarebbe stata una "rottura" e contenziosi da parte di Manfredi Catella, ceo di Coima. La stessa Commissione, "a seguito di queste pressioni", espresse infine parere favorevole nella seduta del 5 ottobre 2023.

Una delle prove, secondo i pubblici ministeri, del fatto che i sei indagati nel nuovo filone d'inchiesta sull'urbanistica avrebbero più volte "approfittato delle posizioni di potere politico, economico e di influenza" che occupano con "senso di impunità", "noncuranza e spregiudicatezza", e agito "sinergicamente" in una "rete corruttiva istituzionale e finanziaria". Una situazione favorita, come evidenziato nella richiesta di misure cautelari, anche dalla "vulnerabilità sempre più accentuata dell'amministrazione pubblica e del potere legislativo".

40 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views