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Squadra di Serie D in trasferta minacciata di morte dai tifosi locali: “Comportamento inqualificabile”

Al termine della partita contro il Sant’Angelo 1907 nel Lodigiano, la dirigenza dello United Riccione ha denunciato minacce di morte e cori razzisti da parte dei tifosi di casa. I lombardi, però, smentiscono tutto.
A cura di Enrico Spaccini
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L'esultanza al gol vittoria del Sant'Angelo 1907
L'esultanza al gol vittoria del Sant'Angelo 1907

Domenica scorsa, 12 febbraio, sul campo dello stadio Chiesa di Sant'Angelo Lodigiano, a Lodi, si è giocata una partita importante per il futuro delle due società di Serie D: da un lato i padroni di casa, Sant'Angelo 1907, con la salvezza sempre più a portata di mano, dall'altro lo United Riccione che non smette di sperare nei playoff.  Il fischio finale ha visto il successo dei rossoneri lombardi per 1 a 0, ma per gli emiliani la sfida continuerà sul piano disciplinare. Con una nota, la dirigenza della squadra ospite ha parlato di minacce di morte e insulti provenienti dalla tifoseria di casa, al punto che lo stesso presidente sarebbe stato costretto ad abbandonare la tribuna scortato dalle forze dell'ordine.

"Cori razzisti" e "comportamento inqualificabile"

"I membri della dirigenza presenti allo stadio Chiesa sono stati minacciati di morte dai tifosi della squadra locale e sono stati costretti ad abbandonare la tribuna", si legge nella nota pubblicata sul sito ufficiale dello United Riccione. "Dalle tribune si elevavano cori offensivi, irrispettosi e soprattutto razzisti all'indirizzo dei calciatori biancazzurri", continua definendo "inqualificabile" il comportamento dei tifosi così come "quello dei calciatori in campo".

La partita è finita 1 a 0, ma il gol decisivo è stato segnato all'89esimo minuto. Secondo gli emiliani, la rete che ha portato alla vittoria dei lombardi è stata segnata "con un calciatore dello United Riccione a terra sanguinante e costretto poi a ricorrere a diversi punti di sutura".

La risposta del Sant'Angelo: "Infondate illazioni"

Agli attacchi mossi dai biancazzurri, ha risposto in breve tempo la società rossonera con un post su Facebook smentendo tutto e definendo quelle parole "infondate e gratuite illazioni". Secondo il Sant'Angelo 1907, "il pubblico dello stadio Chiesa non ha in alcun modo commesso atti intimidatori", né tantomeno "si sono levati cori offensivi o di stampo razzista".

Inoltre, per quanto riguarda "il gol realizzato dal calciatore Francesco Gobbi", i lombardi hanno affermato che "non è stato viziato da alcuna irregolarità", specificando come sia stato "il direttore di gara a rimettere in gioco il pallone dell’azione che porta al gol". Infine, il contrattacco: "Registriamo pesanti danni ai serramenti degli spogliatoi dello stadio Chiesa, sottolineando il comportamento profondamente scorretto dei tesserati della società avversaria al termine della partita". Le autorità competenti stanno già svolgendo accertamenti sulla vicenda.

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