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Squadra di calcio multata per lo striscione sui naufragi: “Lotteremo ancora per chi è dimenticato in fondo al mare”

L’Athletic Brighela ha diffuso un comunicato per chiarire che non si lascerà intimidire dalla squalifica e della multa ricevuta per aver esposto uno striscione per esprimere solidarietà alle vittime del naufragio a Cutro. Intanto Verdi-Sinistra Italiana ha presentato un’interrogazione parlamentare sul caso.
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L'Athletic Brighela, una squadra di calcio dilettantistico della provincia di Bergamo, deve pagare una multa, oltre a subire una squalifica, per aver esposto durante la partita di domenica scorsa, 5 marzo, uno striscione in solidarietà ai morti nel naufragio a Cutro. Non appena è stata diffusa la notizia, molte persone hanno espresso solidarietà ai giocatori, offrendosi anche di fare una colletta pagare la multa. Così la squadra ha deciso di diramare un comunicato ufficiale per chiarire che non accetterà soldi da nessuno e soprattutto che non smetteranno di indignarsi per quanto accade nel mondo.

Il comunicato dell'Athletic Brighela

Nel comunicato, diffuso dall'Athletic Brighela, chiariscono che "l'abbiamo fatto per le compagne e i compagni della nostra città sacrificati come mosche. L'abbiamo fatto per le nostre compagne e compagni dei CPR e degli SPRAR. L'abbiamo fatto per tutti i cittadini del Mondo sotto le bombe e continueremo a farlo per tutte le sorelle e i fratelli dimenticati in fondo al mare".

"Noi – prosegue – abbiamo avuto il nostro quarto d'ora di "celebrità". Siamo elettrizzati e tristi. Tristi perché mai avremmo pensato di dover mettere in discussione un pensiero umanitario giudicato come politico e, probabilmente, scomodo e inopportuno".

Eppure la squadra non è nuova a questo tipo di iniziative. Ma in altre occasioni nessuno ha avuto nulla da ridire: "Ci era già capitato di scendere in campo esattamente un anno fa contro la guerra in Ucraina e contro tutte le guerre in atto nel Mondo. Nessuna multa. Nessun deferimento. Nessuna squalifica". E questo sembra quasi confermare che per molti esistano vittime che meritano più solidarietà di altre.

Mentre quelle di Cutro, secondo l'Athletic Brighela, sono vittime di "un genocidio sommerso dall'ipocrisia di un mondo che, al di là della linea abissale, finge che non esistano corpi deumanizzati. Corpi violabili. Corpi inutili e inesistenti. Non riconoscere che questo solco tracciato lungo i confini delle acque internazionali esista, equivale a non comprendere la drammaticità di un sistema político, economico, sociale e culturale che strutturalmente separa soggetti abilitati alla dignità e soggetti sacrificabili".

"Aiutiamo una ONG"

I giocatori hanno quindi voluto ringraziare chi gli ha espresso solidarietà: "Grazie a tutte e a tutti. Grazie a chi si è offerto di pagare la multa, grazie a chi ha condiviso un post, un articolo e scritto due righe pensando a noi". Ma hanno poi chiarito di non volere aiuti per pagare la multa: "Noi rilanciamo la sfida: sosteniamo direttamente una ONG che, nonostante i Decreti, si appresta a salvare vite umane. Questa è l'emergenza. Di questo si deve parlare".

"Dobbiamo alzare la testa e renderci conto delle responsabilità politiche che stanno dietro alle tragedie. Poco importa se a pagare le conseguenze siamo noi. Noi stiamo bene. Noi la prossima domenica scenderemo in campo, andremo sugli spalti felici di aver alzato la testa per l'ennesima volta", continua il comunicato che poi conclude: "Noi non ci fermiamo".

L'interrogazione parlamentare

Intanto il caso arriva in Parlamento: l'onorevole Devis Dori, di Verdi-Sinistra Italian, ha presentato un'interrogazione parlamentare per "sapere dai ministri Abodi e Piantedosi quali iniziative intende assumere governo per promuovere le manifestazioni dì solidarietà umana, senza essere puniti o sanzionati".

"Da quanto appreso, – si legge nell'interrogazione – lo striscione è stato accolto subito da applausi da parte degli spettatori e dalla squadra avversaria, che era concorde sull’iniziativa". Inoltre: Prima dell'incontro, il capitano della società Asd Athletic Brighela, Pietro Rota, chiedeva al direttore di gara di essere autorizzato a introdurre ed esporre sul terreno di gioco uno striscione, a detta dello stesso non a contenuto politico. Di contro, l'ufficiale di gara non autorizzava la richiesta".

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