Spazio ai pro-vita nell’unico ospedale del Comasco che pratica l’aborto: “Oltraggio a corpi e diritti delle donne”

Uno spazio a un'associazione pro-vita nell'unico ospedale in provincia di Como che permette l'interruzione di gravidanza. È quanto accadrà al Sant'Antonio di Cantù dove si potrà infatti interagire con il Centro di Aiuto alla Vita, associazione pro-life dichiaratamente contraria alla pratica dell'aborto. Asst Lariana (Azienda socio sanitaria territoriale) ha infatti stipulato una convenzione con i pro-life. La Cgi si è dimostrata preoccupata e ha annunciato un presidio di protesta per il 31 ottobre che partirà dalle 14.30. "Abbiamo deciso di organizzare una iniziativa di contestazione – afferma Alessandra Ghirotti, sindacalista della Cigl a Fanpage.it – perché quest'associazione, contraria alle pratiche abortive, può evitare la libertà di scelta e di autodeterminazione delle donne in un momento per loro molto delicato".
La posizione dell'Asst Lariana
L'Asst Lariana ha difeso la convenzione stipulata con i pro-life con un comunicato che recita: "La procedura prevede che ogni attività svolta in regime di convenzione sia conforme ai principi che regolano l’operato del Servizio Sanitario Nazionale e al rispetto delle leggi dello Stato. Finalità, ruoli e ambiti operativi di tutte le realtà associative convenzionate, compresi i Centri di Aiuto alla Vita, rispettano tali principi". Quindi per chi gestisce la sanità pubblica a Como non ci sono dubbi: i pro life non interferiranno con le decisioni delle pazienti che vogliono abortire.
La posizione della Cgil
La Cgil però non è dello stesso avviso e ha annunciato un presidio nel parcheggio dell'Ospedale Sant'Antonio di Cantù. La locandina della protesta richiama la caccia alle streghe e invita i partecipanti a portare delle scope. Questo perché, afferma Ghirotti: "SNecondo i pro-life la donna che abortisce deve essere portata sulla retta via". La sindacalista aggiunge: "Consideriamo questa convenzione come un intervento a gamba tesa sui corpi delle donne o comunque sui diritti delle donne. Non è accettabile per noi, ciò che chiediamo a Asst Lariana è di revocare la delibera".
La situazione sulle interruzioni di gravidanza a Como
Prima di questo accordo, la situazione riguardo alle interruzioni di gravidanza era già critica: in tutta la provincia di Como c'è solo un ospedale che la pratica. La ragione è che sul territorio i medici non obiettori di coscienza sono pochi e, per garantire un servizio migliore, sono stati messi tutti nello stesso polo. Questa decisione rappresenta un problema: chi abita per esempio a Dongo, paese nel nord della provincia comasca, non può interrompere la gravidanza senza farsi prima un'ora e mezzo di tragitto in macchina. Per abortire poi ci vogliono non una, ma diverse sedute.
La decisione del Tar di Torino per un caso analogo
A Torino si è espresso il Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) per annullare una convenzione simile a quella tra il centro di aiuto per la vita e gli enti ospedalieri di Cantù. In quella circostanza le cause della revoca erano la mancanza di verifiche sull'idoneità e professionalità dei volontari dell'associazione. A Como non si sa quali saranno gli sviluppi dopo le proteste indette dai sindacati. Si può affermare però che una donna dovrebbe essere libera di non incontrare in ospedale gente che vorrebbe farle proseguire la gravidanza a tutti i costi.