video suggerito
video suggerito

Spara per errore con il fucile da caccia nel bosco e ferisce un amico di 19 anni: indagati padre e figlio

Il 19enne Alessandro Sofia e suo padre Vincenzo (ex presidente provinciale di Alleanza Nazionale) sono indagati per il colpo che lo scorso 13 ottobre venne esploso da un fucile da caccia e ferì gravemente all’addome un amico del ragazzo. Il primo è accusato di lesioni colpose gravissime, il secondo di omessa custodia dell’arma.
A cura di Enrico Spaccini
48 CONDIVISIONI
Immagine

Lo scorso 13 ottobre un 19enne era stato ferito all'addome con un colpo di fucile esploso per errore da un amico suo coetaneo mentre si trovavano in una zona boschiva di Capiago Intimiano (in provincia di Como). Il ragazzo era riuscito a sopravvivere in seguito a diverse operazioni, tra cui anche l'asportazione della milza. Ora la pm della Procura comasca, Giulia Ometto, ha chiuso le indagini che vedono il 19enne Alessandro Sofia accusato di lesioni colpose gravissime e il padre 64enne Vincenzo Sofia, ex presidente provinciale di Alleanza Nazionale, di omessa custodia dell'arma.

Il colpo esploso per errore con il fucile

Stando a quanto ricostruito, l'episodio si è verificato intorno alle 2 e mezza di notte. Dopo una serata trascorsa con alcuni amici, Alessandro Sofia avrebbe preso di nascosto il fucile Beretta calibro 12 che il padre deteneva regolarmente nella loro abitazione di Capiago Intimiano e insieme a due coetanei si sarebbe allontanato verso una vicina area boschiva. Con l'intenzione di provare l'arma, nel maneggiarla al 19enne è partito un colpo che ha centrato frontalmente a distanza ravvicinata un amico. Il terzo, invece, era rimasto indietro e avrebbe sentito solo le urla.

Il primo a soccorrerli era stato Vincenzo Sofia, che si era accorto di quanto stava succedendo ed era uscito per cercare i ragazzi. Il ragazzo ferito è stato trasportato prima all'ospedale di Cantù e poi trasferito al Sant'Anna di Como, dove è stato sottoposto all'asportazione della milza.

Le accuse della Procura

Secondo gli investigatori, sebbene la prognosi sia rimasta riservata per diverso tempo, il 19enne ferito non sarebbe stato mai in pericolo di vita. I carabinieri avevano, poi, sequestrato l'arma dalla quale era partito il colpo, la cartuccia, altri quattro fucili (tutti regolarmente detenuti) e denunciato a piede libero Alessandro Sofia e il padre.

La Procura ha chiuso le indagini a loro carico. Il 19enne è accusato di lesioni colpose gravissime e il padre di omessa custodia dell’arma da fuoco. Assistiti dagli avvocati Anna Viganò e Fabrizio Diana, dovranno decidere quale strategia difensiva adottare in attesa che nei loro confronti venga disposto il rinvio a giudizio o il non luogo a procedere.

48 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views