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Souad Alloumi, uccisa e nascosta in un sacco: la Cassazione conferma l’ergastolo per il marito

La Corte di Cassazione ha confermato l’ergastolo per Abdelmjid El Biti, ritenuto responsabile della morte della moglie Souad Alloumi. La donna è stata uccisa e nascosta in un sacco. Il suo corpo non è mai stato trovato.
A cura di Ilaria Quattrone
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È stato condannato all'ergastolo: Abdelmjid El Biti è considerato dalla Corte di Cassazione il responsabile dell'omicidio di Souad Alloumi, l'ex moglie di 29 anni uccisa nel 2018 a Brescia. Gli ermellini – come riportano diversi quotidiani locali – hanno così confermato la condanna che era stata emessa sia in primo che in secondo grado nei confronti del 53enne. Il corpo della donna ancora oggi non è stato mai trovato.

Il corpo non è stato mai ritrovato

L'omicidio è avvenuto tra il 3 e il 4 giugno del 2018. Dopo averla ammazzata, il suo corpo è stato nascosto in un sacco. I suoi resti però non sono mai stati ritrovati nonostante le ricerche delle forze dell'ordine. Ricerche che si sono concentrate sia nei pressi dell'abitazione della ragazza – Souad viveva in via Milano – e sia nella bassa bresciana, territori frequentati dal marito. Gli inquirenti quindi non sono mai riusciti a scoprire dove sia stato nascosto il corpo. 

Gli elementi che hanno portato alla condanna del marito

Quello che è ormai certo e cristallizzato è che la 29enne è stata uccisa nella casa in cui viveva insieme ai due figli. La Corte di Cassazione, rispetto al secondo grado di giudizio, ha deciso che il 53enne dovrà scontare un periodo di isolamento più breve. La colpevolezza di El Biti è stata dimostrata da un video di una telecamere di videosorveglianza installata nella corte dove vivevano i due e dove si vede il 53enne mentre trascina un pesante borsone nero: sacco in cui per gli inquirenti c'era il corpo della donna. L'altro elemento è un disegno realizzato dalla figlia dove veniva ricostruito il delitto a cui lei e il fratellino hanno assistito.

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