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Uccide il marito a coltellate poi tenta il suicidio, Elena Scaini condannata a 18 anni di carcere

La Cassazione ha rigettato l’ultimo ricorso, confermando la condanna a 18 anni di reclusione per Elena Scaini. Nel 2020 la 56enne aveva ucciso il marito, Stefano Giaron, al culmine di una lite nel loro appartamento a Mantova.
A cura di Enrico Spaccini
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Elena Scaini e il marito Stefano Giaron (Facebook)
Elena Scaini e il marito Stefano Giaron (Facebook)

Elena Scaini dovrà rimanere in carcere per 18 anni. Lo ha deciso la Cassazione, rigettando l'ultimo ricorso presentato dagli avvocati difensori della 56enne e confermando, così, il verdetto pronunciato dalla Corte d'Assise d'Appello di Brescia. L'imputata è stata ritenuta colpevole dell'omicidio di suo marito Stefano Giaron, colpito con diverse coltellate nel loro appartamento di via Mozart nel quartiere Valletta Valsecchi di Mantova. Scaini, in carcere da ottobre 2020, dovrà ora affrontare un nuovo processo che la vede accusata di abbandono di persona incapace. Dopo aver ucciso il marito, infatti, era fuggita lasciando sola l'anziana suocera non autosufficiente e malata di Alzheimer, deceduta lo scorso novembre in una Rsa.

L'omicidio di Stefano Giaron

Stando a quanto ricostruito nel corso delle indagini e del procedimento giudiziario, il delitto era avvenuto il 6 ottobre 2020. Per l'accusa, Scaini avrebbe colpito Giaron al termine dell'ennesima lite. Lei, invece, ha sempre dichiarato di averlo colpito per legittima difesa. Aveva raccontato che il marito, 51enne, si era messo a cavalcioni su di lei e avrebbe cercato di strangolarla con una corda. A quel punto, la donna avrebbe afferrato un coltello e trafitto il marito a morte.

Dopo il delitto, Scaini era fuggita lasciando l'anziana suocera sola in casa, ferita, e con il cadavere del figlio nella stanza accanto. Nascosta in un albergo di Zocca, nel Modenese, la donna ha ingerito un cocktail di farmaci con l'intenzione di togliersi la vita. Soccorsa dagli operatori del 118, ha raccontato quanto era appena accaduto. Le autorità si sono, quindi, precipitate in via Mozart trovato Giaron senza vita sul letto, con ferite da coltello al petto, e sua madre in stato confusionale ma ancora viva.

La condanna a 18 anni di carcere e il nuovo processo

Il Tribunale di Mantova aveva condannato Scaini in primo grado a 21 anni di reclusione, mentre la pm Carmela Sabatelli aveva chiesto una pena di 24 anni. Il giudice, infatti, aveva deciso di assolvere la donna dall'accusa di lesioni gravi nei confronti della suocera. La Corte d'Assise d'Appello di Brescia, invece, aveva ridotto in secondo grado la condanna a 18 anni di reclusione. Ora la Cassazione ha rigettato l'ultimo ricorso presentato dai legali dell'imputata, confermando così l'ultima sentenza.

Il prossimo 24 aprile Scaini dovrà ripresentarsi in aula. La 56enne, infatti, dovrà difendersi dall'accusa di abbandono di persona incapace, per aver lasciato la suocera in casa dopo aver ucciso il marito. L'anziana, malata di Alzheimer e non più autosufficiente, è deceduta lo scorso novembre in una Rsa.

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