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Sotto sfratto Cargo a Milano, il negozio a rischio chiusura: 20 persone potranno perdere il lavoro

La catena di mobili Cargo ha recentemente ricevuto un avviso di sfratto per il suo storico punto vendita in piazza XXV Aprile. Al centro un contenzioso sul canone d’affitto tra l’azienda e la proprietà dello stabile.
A cura di Francesca Del Boca
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È lo storico tempio di mobili e arredo per la casa in stile industriale e moderno. Ma da oggi rischia di andarsene per sempre dalla sua sede in centro a Milano Cargo, catena di mobili che ha recentemente ricevuto un avviso di sfratto per il suo storico punto vendita in piazza XXV Aprile a seguito di un lungo contenzioso legale con il proprietario dello stabile che ha visto al centro il canone d'affitto: nonostante l'azienda sia sia offerta di raddoppiare l'importo versato attualmente non si è infatti raggiunto un accordo, e il tribunale ha emesso lo sfratto che dovrebbe essere eseguito entro la fine del 2025.

Nel frattempo, come riportato da Il Giorno, la Filcams-Cgil si è mobilitata per la tutela dell’occupazione, perché nel negozio in piazza XXV Aprile sono impiegati una ventina di dipendenti dell’azienda su un totale di 44 tra Milano e Roma. “Chiediamo chiarezza sul futuro, tutele per tutti i lavoratori e l’eventuale attivazione degli ammortizzatori sociali necessari", sono state le parole di Simona Zucca, sindacalista della Filcams-Cgil di Milano, al quotidiano. "È una situazione dolorosa, anche perché oltre alla preoccupazione per il futuro dei lavoratori rischia di perdersi un negozio storico di Milano”.

Cargo Milano (noto anche come Cargo High‑Tech) è un concept store e showroom fondato nel 1981 dalla società HighTech S.r.l., ed è situato in due locations principali a Milano – in piazza XXV Aprile 12 (ex fabbrica d’inchiostro del Corriere della Sera) e in via Meucci (ex stabilimento dell’Ovomaltina). In questo contesto, quindi, resterebbe quindi operativo solo lo store in via Meucci. Mentre si valuta anche l’ipotesi di un trasferimento in un'altra zona della città, anche se i costi elevati degli immobili in città, ovviamente, rendono l’operazione più che mai incerta.

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