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Notizie sull'inchiesta sul Covid a Bergamo

“Sospendete Fontana e Brusaferro”: la richiesta del Codacons dopo l’inchiesta sul Covid a Bergamo

L’associazione dei consumatori ha presentato un’istanza per sospendere dal loro incarico gli indagati dalla Procura di Brescia per la mancata zona rossa ad Alzano e Nembro che hanno ancora un ruolo istituzionale.
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Il Codacons, l'associazione per la tutela dei consumatori, ha presentato un'istanza per sospendere delle loro funzioni gli indagati dalla Procura di Bergamo per la mancata istituzione della zona rossa a Nembro e Alzano che hanno ancora una funzione. Fra questi figurano il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.

L'istanza del Codacons

È stata presentata oggi al Ministero della Salute, all'Istituto superiore di sanità, alla Regione Lombardia e alle Procure della Repubblica di Bergamo e Roma un'istanza per chiedere la temporanea sospensione dai loro incarichi di coloro i quali risultano oggetto dell'indagine della magistratura per la diffusione del Covid nella provincia di Bergamo.

"La Procura di Bergamo ha chiuso l'inchiesta sulla gestione della prima ondata Covid. Le accuse contestate a vario titolo sarebbero epidemia colposa aggravata, omicidio colposo, rifiuto d'atti d'ufficio e falsi. Gli indagati sarebbero diciannove, con diversi nomi noti. Alcuni dei soggetti risultano essere ancora in carica", spiega il Codacons nel suo documento.

Il riferimento è, in particolare Attilio Fontana, rieletto presidente della Regione Lombardia; Silvio Brusaferro, attualmente presidente dell'Istituto superiore di sanità, e Giovanni Leonardi, Segretario generale del Ministero della Salute.

Secondo il Codacons, il contratto collettivo nazionale dei sanitari prevedrebbe, infatti, che "il dirigente può essere sospeso dal servizio con provazione della retribuzione e con sospensione dell'incarico, anche nel caso in cui venga sottoposto a procedimento penale, che non comporti la restituzione della libertà personale o questa sia comunque cessata".

Inoltre l'associazione dei consumatori fa riferimento alla legge che prevede la sospensione dal servizio, per un massimo di sei mesi, di un qualsiasi impiegato dello Stato che si sia reso responsabile di importanti negligenze.

L'inchiesta di Bergamo

Al momento, però, nessuna responsabilità è stata ancora accertata dalla Procura di Brescia. In realtà tutte le informazioni circolate sono frutto di una fuga di notizie, su cui la stessa Procura ha aperto un fascicolo. E il Ministero della Giustizia ha anche commissionato un'ispezione per verificare se sono stati commessi errori nel tenere segreta l'indagine.

L'intera inchiesta si basa sulla mancata istituzione della zona rossa nei comuni bergamaschi di Alzano e Nembro. Secondo gli inquirenti, sia la Regione che il Governo conoscevano la gravità della situazione in quei territori ma non hanno voluto chiuderli per motivi economici.

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