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“Sono cieca e a Milano non posso più attraversare la strada sotto casa”: la denuncia video di Silvia

Silvia, una persona cieca che vive a Milano, non può più attraversare la strada sotto casa sua per colpa di una nuova barriera architettonica. A dicembre dello scorso anno ha chiesto aiuto al Comune, dopo 3 mesi la situazione è ancora la stessa.
A cura di Enrico Spaccini
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Silvia è una persona cieca che vive a Milano. Grazie al solo bastone da orientamento, ogni giorno riusciva in autonomia a muoversi tra corso Concordia e piazza del Tricolore. Da dicembre, però, qualcosa è cambiato. Il cantiere che ha portato anche alla costruzione della stazione della nuova linea metropolitana M4 ha ridisegnato la viabilità della zona, portando allo spostamento di semafori e attraversamenti pedonali. Il risultato è che da diversi mesi il Loges, il sistema di linee di orientamento installato sui marciapiedi per agevolare i gli spostamenti delle persone cieche e ipovedenti, non conduce più al semaforo sonoro che Silvia conosceva, ma a un semplice palo della luce. Così ora per lei attraversare la strada è diventato praticamente impossibile.

Il problema alla fermata Tricolore della M4

A riportare la storia di Silvia è la Onlus Vorreiprendereiltreno, costituita il 31 gennaio del 2015 per finanziare progetti sociali in tutta Italia e mantenere attivi servizi per persone con disabilità e le loro famiglie. Come ha spiegato a Fanpage.it la social manager della Onlus Vorreiprendereiltreno, non è la prima volta che Silvia incontra difficoltà a Milano.

Questa della fermata Tricolore è risultata essere però particolarmente grave in quanto mette in serio pericolo la vita delle persone cieche, e ha tolto la possibilità di muoversi in autonomia a Silvia che fino a quel momento aveva invece sempre fatto quel percorso senza avere nessun tipo di problema.

L'appello al Comune rimasto inascoltato

Il video pubblicato dalla Onlus nelle varie piattaforme social mostra come Silvia si muove con sicurezza grazie al Loges, ma alla fine del percorso non trova né un semaforo né un attraversamento pedonale. "A fine dicembre Silvia aveva contattato il Comune di Milano facendo presente questa problematica", racconta Vorreiprendereiltreno, "le avevano dato un numero di protocollo dicendo che avrebbero affrontato la questione come prioritaria. Siamo ai primi di marzo e crediamo che in due mesi e mezzo se il Comune avesse voluto porre rimedio alla situazione avrebbe già avuto il tempo per farlo".

Vedendo inascoltato l'appello di Silvia, anche la Onlus Vorreiprendereiltreno ha scritto all'assessora alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi: "Abbiamo inviato una mail, ma non abbiamo ricevuto ancora risposta", afferma la responsabile dei contatti con le amministrazioni comunali: "Come Onlus noi non intraprendiamo azioni legali, ma attraverso un confronto vogliamo arrivare alla soluzione dei problemi". Ne è esempio la vicenda che ha riguardato un'altra persona cieca che in un albergo della Val di Fassa (in Trentino) si è vista precludere l'accesso alla struttura perché aveva al suo fianco un cane guida. Tuttavia, se la situazione di piazza del Tricolore non dovesse arrivare a una soluzione in breve termine, la Onlus Vorreiprendereiltreno valuterà se rivolgersi a un difensore civico.

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