Silvana Damato trovata morta nella vasca a Bruzzano, l’ipotesi: “Conosceva il suo assassino”

Chi ha ucciso Silvana Damato, trovata morta e con ferite al volto e al collo nella vasca da bagno di casa sua a Bruzzano (Milano) lo scorso 8 agosto, era una persona a lei conosciuta. Solo un'ipotesi, al momento quella più accreditata da parte degli investigatori che da settimane lavorano senza sosta per dare un nome all'assassino della 69enne, ex tabaccaia in Stazione Centrale da pochi anni in pensione che divideva le sue giornate tra semplici commissioni, passeggiate e lunghi tornei di carte o karaoke con gli amici storici al bar di quartiere, davanti al Parco Nord.
Sono stati proprio loro ad avvisare i carabinieri, preoccupati per la strana assenza dell'amica che non dava più cenni di vita al cellulare. La donna, in biancheria intima e vestaglia, era chiusa a chiave (ma le chiavi sono sparite) dentro l'appartamento di via Alessandro Bisnati, supina, all'interno della vasca da bagno piena d'acqua. Sul collo e sul viso i segni di ferite di arma da taglio, che però a una prima analisi non sarebbero risultati mortali.
Nessun segno di effrazione è stato evidenziato sulla porta di casa, rinvenuta dai militari in ordine e senza oggetti mancanti: segno che, insieme all'abbigliamento della vittima, fa propendere chi indaga all'ipotesi della persona conosciuta, a cui la donna avrebbe aperto la porta d'ingresso. Ma attualmente, all'interno del fascicolo aperto dalla Procura di Milano per omicidio, non si esclude ancora nessuna pista, nemmeno quella del blitz improvviso di uno sconosciuto, che potrebbe aver approfittato di un attimo di distrazione della vittima per farsi spazio tra le stanze e poi, forse, inscenare un suicidio.
E se l'autopsia non ha fornito al momento alcuna certezza, gli investigatori stanno passando al setaccio i conti bancari della donna, nel tentativo di risalire a possibili movimenti di denaro sospetti, e celle telefoniche e tabulati per provare a isolare qualche insolita utenza. Mentre sono in programma anche ulteriori accertamenti nell’appartamento di Silvana, dove finora non sono state rilevate tracce di sangue evidenti: per questo, nella speranza che che chi ha ucciso Silvana abbia lasciato impronte insanguinate in giro o sulla maniglia della porta poi chiusa a chiave, verranno effettuati sopralluoghi con il luminol. Nessun aiuto, allo stato attuale delle indagini, è arrivato invece dalle telecamere di videosorveglianza della zona, che non avrebbero registrato immagini del palazzo né degli imediati dintorni.