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Si lancia dalla casa in fiamme e muore a Milano, fermato per omicidio il compagno: avrebbe appiccato il fuoco

È stato fermato per incendio doloso e omicidio volontario aggravato il compagno di Sueli Leal Barbosa, la 48enne che la scorsa notte è morta dopo essersi lanciata dal suo appartamento al quarto piano di viale Abruzzi a Milano per tentare di salvarsi dal rogo.
A cura di Francesca Del Boca
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È stato fermato per incendio doloso e omicidio volontario aggravato il compagno di Sueli Leal Barbosa, la donna di 48 anni che la notte del 5 giugno è morta dopo essersi lanciata dal suo appartamento al quarto piano di viale Abruzzi, a Milano, per tentare di salvarsi dal rogo che avrebbe appiccato l'uomo. Il provvedimento di fermo è stato emesso dalla pm Maura Ripamonti nelle indagini della Polizia e dei Vigili del Fuoco, dopo un lungo interrogatorio in Questura.

La porta dell'appartamento chiusa a chiave dall'esterno

Nel corso dell'interrogatorio davanti alla pm e agli investigatori dall'uomo, trovato  dai poliziotti nei pressi di un bar vicino a piazzale Loreto, non sarebbe però arrivata alcuna confessione. Da quanto si è saputo, il compagno della vittima si sarebbe limitato a sostenere che potrebbe aver provocato involontariamente l'incendio. A suo carico, però, ci sarebbero testimonianze, filmati e il fatto che la porta di casa fosse chiusa dall'esterno con l'unica chiave a disposizione della coppia. Ancora da stabilire come sia stato causato il rogo, che gli inquirenti ritengono doloso.

I rilievi sul posto: "L'incendio è di origine dolosa"

"Per noi la situazione è abbastanza chiara", ha dichiarato infatti il capo reparto del Nucleo investigativo antincendio della direzione regionale Lombardia Michele Giacalone, durante i rilievi della Scientifica e del Nucleo investigativo antincendio dei vigili del fuoco. Un sopralluogo di diverse ore, al quale ha partecipato anche la pm di turno Maura Ripamonti, che coordina le indagini. "L'appartamento è completamente distrutto dalle fiamme. C'è stato un flashover, un incendio generalizzato che si è propagato con rapidità. Abbiamo capito tutto".

La lite prima dell'incendio

Alcuni condomini avrebbero inoltre raccontato agli agenti della Questura intervenuti sul posto di una violenta lite tra la vittima e il compagno, avvenuta proprio durante la serata di mercoledì scorso. Del resto tra i due conviventi si era già registrata un'accesa discussione già qualche mese fa, quando erano dovute intervenire le forze dell'ordine nell'appartamento di proprietà della donna, che lavorava come infermiera all'Istituto dei Tumori. "Ogni volta che tornavo a casa, di sera, sentivo le grida provenire dal quarto piano", ha raccontato un altro vicino di casa. 

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