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Schianto frontale tra auto a Montichiari, morta una 45enne: l’altro conducente positivo alla cocaina

Aveva assunto stupefacenti prima di mettersi alla guida il 56enne, conducente di un Ncc, che martedì pomeriggio ha causato uno schianto frontale con un’altra auto a Montichiari (Brescia). L’incidente è costato la vita a Fatou Ba, 45enne mamma di tre bambini.
A cura di Alice De Luca
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Immagine di repertorio
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Stava guidando sotto l'effetto di stupefacenti l'automobilista che martedì sera avrebbe causato lo schianto frontale vicino a Montichiari, in provincia di Brescia, in cui ha perso la vita Fatou Ba, 45enne di Carpenedolo e mamma di tre figli. Secondo i test tossicologici a cui è stato sottoposto, l'uomo, un 56enne residente in provincia di Varese, aveva assunto cocaina prima di mettersi alla guida di una vettura Mercedes con in quale effettuava un servizio di Ncc. Al momento il conducente si trova ricoverato all'ospedale di Brescia con una prognosi di 60 giorni.

L'incidente è avvenuto nel pomeriggio di martedì 27 maggio, attorno alle 17:00, sulla strada provinciale 236 che collega Brescia e Montichiari. Stando alle ricostruzioni fatte dagli investigatori, pare che 56enne abbia causato lo schianto frontale con l'auto della donna invadendo la corsia del senso di marcia opposto, probabilmente durante un sorpasso e senza rispettare la doppia linea continua. Lo scontro è stato tanto potente da far sbalzare l'auto della vittima sopra al guard rail.

La 45enne è morta sul colpo, schiacciata dalle lamiere della sua Peugeot e per i soccorritori arrivati poco dopo sul posto non c'è stato nulla da fare. Il conducente della Mercedes, invece, si trovava in gravi condizioni ed è stato portato in ospedale con l'elicottero. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e avviato tutte le indagini del caso, che hanno portato a scoprire che l'uomo guidava sotto l'effetto di droghe.

Nel frattempo la comunità di Carpenedolo si è stretta attorno alla famiglia della donna. Solidarietà è arrivata anche dalla scuola dei tre bambini rimasti orfani, il cui dirigente, Filippo Scarpetta, ha diffuso una nota: "Nessuna parola può davvero alleviare il peso di una perdita così grande: ma oggi, più che mai, l’unico modo per affrontare questo dolore è quello di stringerci con affetto, cura e presenza attorno ai bambini, offrendo loro tutto il sostegno umano e concreto possibile".

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