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Schiaffi, minacce e umiliazioni sui bambini di una scuola elementare di Albairate: indagato il maestro

L’insegnante 53enne avrebbe colpito i bambini con schiaffi e quadernate, li avrebbe schiacciati con i banchi e tirati per le orecchie. In classe li avrebbe anche umiliati con insulti e parolacce, minacciandoli affinché non si confidassero con nessuno.
A cura di Alice De Luca
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Cinque bambini di una scuola elementare di Albairate, in provincia di Milano, sono stati ascoltati in un incidente probatorio nell'ambito di un indagine sul loro maestro, un 53enne accusato di maltrattamenti in classe. I genitori degli alunni hanno raccontato, attraverso le denunce presentate a Pavia, presunte minacce, offese, umiliazioni e percosse subite dai bambini da parte dell'insegnante.

Secondo quanto riportato negli esposti, in alcune occasioni l'uomo sarebbe passato tra i banchi prendendo a calci le gambe dei tavoli. In altri casi avrebbe spinto i banchi fino a schiacciare i bambini e a fare loro del male. Altre volte li avrebbe colpiti con quadernate in testa e schiaffi sul volto o li avrebbe tirati per le orecchie per portarli al posto. Poi li avrebbe umiliati con frasi tipo "sei un cretino", "non sai fare niente", "non siete ancora capaci di leggere". Il tutto accompagnato da parolacce e bestemmie. 

Una volta, raccontano alcuni genitori, il maestro avrebbe ignorato una bambina che gli aveva chiesto di ingrandire le scritte sulla lavagna elettronica per vedere meglio. L'uomo avrebbe anche nominato gli studenti addetti a fargli dei massaggi e si sarebbe addormentato in classe, rispondendo male a chi lo svegliava. Tutto sotto la minaccia di gravi ripercussioni su chi avrebbe raccontato ciò che succedeva.

I fatti risalirebbero al periodo compreso tra settembre e dicembre e sarebbero emersi attorno a novembre, quando un bambino si è confidato con l'insegnante di sostegno. Il maestro aveva reagito con ulteriori minacce. Venerdì si è svolto l'incidente probatorio sui primi bambini e nei prossimi giorni saranno sentiti anche altri alunni. Le famiglie sono difese dagli avvocati Roberto Grittini e Guya Portaluppi.

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