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Nuovo stadio di San Siro

San Siro, arriva il primo ricorso al Tar contro la delibera di vendita: “Fermiamo il saccheggio del quartiere”

L’Associazione Gruppo Verde San Siro ha annunciato che nei prossimi giorni depositerà il primo ricorso al Tar contro la delibera del 29 settembre sulla vendita della Gfu San Siro e dello stadio ‘Meazza’ a Inter e Milan. Intanto, ha aggiunto altre motivazioni al ricorso già presentato in precedenza.
A cura di Enrico Spaccini
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Verrà depositato nei prossimi giorni al Tribunale amministrativo regionale della Lombardia il primo ricorso per l'annullamento della delibera sulla vendita della Grande Funzione Urbana di San Siro a Inter e Milan. Lo ha annunciato l'Associazione Gruppo Verde San Siro che oggi, venerdì 10 ottobre, ha aggiunto motivazioni al ricorso che era già stato proposto in precedenza. "Oltre 280mila metri quadri verranno acquistati da Fondi finanziari esteri per fare spazio a una speculazione edilizia", si legge nel comunicato pubblicato nelle scorse ore dal comitato: "Per fermare la devastazione e il saccheggio del nostro quartiere è indispensabile fare un nuovo ricorso al Tar contro la vergognosa vendita del Meazza per demolirlo".

La delibera in questione è quella che è stata approvata dal Consiglio comunale di Milano tra il 29 e il 30 settembre scorso al termine di una seduta durata quasi 12 ore. Il documento contiene la proposta di compravendita che è stata avanzata da Palazzo Marino alle proprietà di Inter e Milan relativamente alla cosiddetta Gfu San Siro, che comprende lo stadio ‘G. Meazza' e le aree attorno per un totale di 280mila metri quadri.

Secondo l'Associazione Gruppo Verde San Siro, la più antica associazione di cittadini di Milano per la tutela dell'ambiente costituita nel 1985 oggi assistiti dagli avvocati Stefano Nespor e Federico Boezio, la delibera sarebbe "confusa, contraddittoria e piena di lacune" e presenterebbe "molti punti attaccabili". Il comitato propone di impugnarla di fronte al Tar "prima del Rogito tra Comune e Fondi in modo da consentire che la Soprintendenza possa apporre il vincolo".

L'obiettivo, dunque, è quello di chiedere la sospensione "in via d'urgenza, gli effetti della delibera" in attesa che il prossimo 10 novembre entri in vigore il vincolo paesaggistico che impedirà la demolizione dello stadio. "Il Comune continua a cambiare strumenti amministrativi per arrivare alla vendita il prima possibile e aggirare tutte le norme possibili e immaginabili previste in questi casi", ha dichiarato l'Associazione che ha chiesto la partecipazione dei cittadini al ricorso: "Se non vogliamo che il nostro quartiere diventi invivibile, con cantieri per 10 anni e polveri cariche di amianto, piombo e altre sostanze tossiche rilasciate durante la demolizione del Meazza, mettendo a rischio la salute nostra, dei nostri figli, degli anziani e dei fragili".

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