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Ruba l’identità di un cliente per incassare un cospicuo assegno in Posta: come è stato incastrato il truffatore

Il direttore dell’ufficio postale 96 in via Novara, a Milano, ha sventato un caso di furto d’identità: “Si è presentato un cliente a versare un assegno dal valore cospicuo. Il conto su cui stava versandolo l’assegno era stato aperto il giorno precedente. Qualcosa non quadrava e ho voluto vederci chiaro”. Giuliano Grigoletto spiega come è stato incastrato il truffatore.
A cura di Giulia Ghirardi
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Foto di repertorio
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Furto d’identità per incassare un assegno. È questa la truffa sventata dal direttore dell’ufficio postale 96 in via Novara, a Milano. "Si è presentato un cliente a versare un assegno dal valore cospicuo, frutto del rimborso di un’assicurazione. Il conto su cui stava versandolo l'assegno era stato aperto il giorno precedente. Qualcosa non quadrava e ho voluto vederci chiaro", ha raccontato il direttore Giuliano Grigoletto i cui sospetti si sono poi rivelati essere fondati perché, dopo gli accertamenti delle forze dell'ordine, si è confermato essere un caso di furto d’identità.

"L’assegno era intestato a un cliente, ma la persona che lo stava versando era un’altra. Ce ne siamo accorti perché, controllando tutta la documentazione, abbiamo notato che la foto utilizzata per aprire la Postepay era di una persona con tratti somatici diversi da quelli dell’uomo che si era presentato allo sportello poco prima", ha continuato a spiegato Grigoletto. "Con tutta probabilità era riuscito a sottrarre l’assegno al legittimo proprietario e stava versandolo su un conto aperto apposta".

È a questo punto che le Poste hanno bloccato l'operazione e sono riuscite a restituire i soldi all'intestatario reale. "Il rischio di rimanere coinvolti in una truffa riguarda tutti e non va sottovalutato", ha ribadito Poste Italiane in una nota. "Anche perché spesso le frodi vengono messe in atto da veri professionisti che fanno leva sulla buona fede dei cittadini e utilizzano diversi metodi per ingannare le possibili vittime come, ad esempio, fingere di telefonare per conto di enti pubblici". Per questo l’azienda ha stilato un vademecum (disponibile sul loro sito) con alcuni consigli da seguire per evitare di essere truffati.

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