Rifiuti e topi tra il Lambro e il Naviglio Pavese a Milano: la denuncia dei residenti

C'è un punto a Milano in cui il Lambro meridionale confluisce nel Naviglio pavese. Qui però piuttosto che essere uno dei punti di forza della città regnano rifiuti, cattivi odori e topi. Una triste realtà che si accentua di più con l'inizio del caldo: i rifiuti, nella maggior parte dei casi, vengono gettati nel Naviglio e negli altri corsi d'acqua che poi la corrente trasporta in periferia prima di fermarsi in più punti bloccati da alcuni muri o da altre strutture artificiali. L'ammasso di immondizia nel punto d'incontro con il Lambro non è che uno degli esempi: stessa cosa succede nei pressi della Conca Fallata, una delle chiuse che costellano il percorso del Naviglio Pavese verso il Ticino.

I Navigli pieni soprattutto di plastica
Il risultato è una vera e propria isola di plastica: si tratta soprattutto di plastica, di bottiglie e altri contenitori che si arenano per chissà quanto tempo. L'unica soluzione è attivare progetti di raccolta o ancor meglio, sensibilizzare milanese e turisti a non gettare nulla per terra e nei corsi d'acqua. Sembra però che, nonostante le iniziative promosse dal Comune, il risultato non sia cambiato negli anni: già due anni fa palazzo Marino aveva lanciato il progetto "Milano plastic free" che aveva come obiettivo quello di sensibilizzare gli esercizi commerciali e clienti ad abbandonare l'utilizzo di plastica monouso. Ma a distanza di tempo il risultato è ancora lo stesso: rifiuti, rifiuti e rifiuti. Non è che la dimostrazione che in fatto di educazione ambientale c'è ancora molta strada da fare a Milano e nel resto della Lombardia. Soprattutto ora che mascherine e guanti di plastica dovuti alla pandemia non fanno che aumentare la plastica in città. E i residenti intanto continuano a denunciare questa triste realtà.