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Riaprono le indagini sull’omicidio di Fausto e Iaio: accertamenti su un volantino neofascista trovato a Roma

Riparte l’inchiesta sul duplice omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio” Iannucci, militanti di sinistra uccisi il 18 marzo 1978 nei pressi del centro sociale Leoncavallo di Milano. Tra i nuovi elementi, la perizia calligrafica su un volantino trovato a Roma pochi giorni dopo il delitto firmato dal terrorista Franco Anselmi dei Nar, un’organizzazione di orientamento neofascista.
A cura di Giulia Ghirardi
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Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci
Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci

Riparte l'inchiesta sul duplice omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo "Iaio" Iannucci, i due ragazzi militanti di sinistra uccisi il 18 marzo 1978 nei pressi del centro sociale Leoncavallo di Milano da un commando di tre persone che, dopo oltre 45 anni, non hanno ancora un nome. La gip Maria Idria Gurgo di Castelmenardo ha deciso di accogliere la richiesta della Procura, presentata nei giorni scorsi, e ha quindi riaperto l'indagine sul duplice omicidio.

Il fascicolo riaperto era stato archiviato nel dicembre del 2000 dalla gip Clementina Forleo che aveva evidenziato "significativi elementi" a "carico della destra eversiva e in particolare degli indagati" Massimo Carminati, Claudio Bracci e Mario Corsi. Indizi che, però, all'epoca non erano mai diventati prove. Un fascicolo conoscitivo sul duplice omicidio di Fausto e Iaio era stato poi aperto all'incirca un anno fa, in seguito alla richiesta inviata dal sindaco Giuseppe Sala al procuratore Marcello Viola con l'obiettivo di "dare loro, ai loro cari e alla città tutta quella giustizia e pace indispensabili per una vera memoria condivisa".

In quell'occasione i pm del dipartimento antiterrorismo, Leonardo Lesti e Francesca Crupi, avevano chiesto all'ufficio reperti del Palazzo di Giustizia milanese di effettuare alcune ricerche per individuare quali fossero i corpi del reato conservati su cui poter effettuare nuove analisi. Sul luogo dell'omicidio, allora, venne rinvenuto un berretto di lana blu che, però, non fu mai sottoposto ad accertamenti e non fu più trovato tra i reperti.

È sulla base di una perizia calligrafica su un volantino di rivendicazione trovato a Roma pochi giorni dopo il delitto, che si è deciso di riaprire le indagini. Il messaggio era firmato: "Esercito Nazionale Rivoluzionario. Brigata Combattente Franco Anselmi", il terrorista dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari, organizzazione terroristica italiana, di orientamento neofascista e neonazista d'estrema destra) morto il 6 marzo 1978 in un conflitto a fuoco durante un tentativo di rapina. Nel corso dell'inchiesta sono stati sentiti anche testimoni già ascoltati in passato. Nel provvedimento si fa riferimento a possibili nuove piste investigative.

"È una notizia bellissima che conferma come sia imperativo fare piena luce su un tragico duplice omicidio di due ragazzi incolpevoli se non del loro impegno civile e politico", ha dichiarato in merito alla riapertura delle indagini l'avvocato Nicola Brigida, legale di Maria Iannucci e Danila Angeli, rispettivamente sorella e madre di Fausto Tinelli.

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