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Resta in carcere l’insegnante d’asilo accusato di abusi sessuali, il giudice: “È assolutamente pericoloso”

Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto e la misura cautelare in carcere per il maestro di religione arrestato per abusi sessuali su alcune bambine dell’asilo in cui insegnava.
A cura di Giorgia Venturini
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Resta in carcere l'insegnante di religione finito in manette dopo esser stato arrestato con l'accusa di abusi sessuali nei confronti di tre bambine di età compresa tra i 4 e i 5 anni. Il giudice per le indagini preliminari lo ha definito "assolutamente pericoloso" e per questo le porte della sua cella restano chiuse: il gip ha firmato infatti la convalida dell'arresto per violenza sessuale aggravata.

Stando a quanto specificato il giudice sull'ordinanza, i reati sarebbero stati commessi dall'insegnante che avrebbe approfittato "della condizione di inferiorità fisica e psichica delle sue alunne". Inoltre la "sistematica ripetizione" dei comportamenti dell'uomo "su bambine affidate alla sua cura e istruzione" lo rende "assolutamente pericoloso, incapace di contenere i propri  istinti in tal senso".

A denunciare quanto stava accadendo è stata la direzione area servizi dell'infanzia del Comune di Milano: qui sono arrivate le segnalazioni ricevute da due asili nido milanesi nei quali il maestro, 34 anni, ha lavorato dietro chiamata per supplenze. Subito erano partite le indagini della polizia locale e della Procura di Milano coordinate dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro. In poche ore sono state collocate le microspie in un'aula didattica frequentata dell'insegnante: tra il 15 e il 17 aprile sono state registrati cinque episodi di abusi. Così è scattato l'arresto e sul suo cellulare, che è stato posto sotto sequestro, sono state trovate alcune immagini pedopornografiche. Tutto verrà accertato in fase di un prossimo processo.

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