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Elezioni regionali Lombardia 2023

Regionali 2023, Pd pronto a far saltare le primarie: Majorino potrebbe essere la “proposta unitaria”

Pierfrancesco Majorino per far convergere in una figura le diverse anime del Pd. La sua candidatura potrebbe venire annunciata a due giorni di distanza a quella dell’assessore Maran, che punta a una “corsa solitaria”.
A cura di Enrico Spaccini
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La direzione del Pd si riunirà questo pomeriggio, lunedì 14 novembre, per presentare quello che sarà il candidato alla presidenza della Regione Lombardia alle elezioni del 2023. Salvo colpi di scena, il nome scelto sarà quello di Pierfrancesco Majorino, europarlamentare democratico già assessore nelle giunte di Milano guidate prima da Giuliano Pisapia e poi da Giuseppe Sala. Si tratterebbe quindi di una "proposta unitaria" che potrebbe arrivare due giorni dopo la prima candidatura ufficiale dell'assessore Pierfrancesco Maran.

Secondo i progetti politici del Pd, Majorino sarebbe la figura più abile nel far convergere le diverse anime democratiche. Un candidato che potrebbe evitare al partito una "corsa solitaria" contro l'uscente, e riconfermato, Attilio Fontana dal centrodestra e Letizia Moratti supportata dal terzo polo.

"Di quale progetto stiamo parlando?"

"In tante e tanti mi state invitando, in vista delle elezioni regionali di febbraio, a candidarmi alle primarie", ha scritto in un post su Instagram Majorino, "ma di quale alleanza e progetto stiamo parlando?". L'europarlamentare poi elenca le varie posizioni emerse nel Pd lombardo solo negli ultimi giorni.

C'è quella di Giorgio Gori, che non ha escluso un'alleanza con Moratti, quella di Maran che nel suo discorso di candidatura ha chiuso ogni possibilità di accordo con il Movimento 5 Stelle, e infine le "tante dichiarazioni contro le primarie e così via".

L'ipotesi 5 Stelle e l'allontanamento da Moratti

La candidatura di Majorino punterebbe a evitare le primarie, previste in Lombardia verso il 18 dicembre, e a evitare che il Pd corra da solo. "Non può pensare di farcela da solo con un turno elettorale unico", ha affermato l'europarlamentare che, al contrario di Maran, non chiude all'ipotesi di un alleanza con i pentastellati.

L'unico punto che appare in comune con le dichiarazioni fatte da Maran sabato mattina sono quelle che riguardano il terzo polo e Moratti: "Chi fino a dieci giorni fa era nel centrodestra non può essere candidato presidente del centrosinistra", aveva detto l'attuale assessore alla Casa del Comune di Milano. Bisogna "andare a elezioni prendendo con decisione e inequivocabilmente le distanze da ciò che rappresenta Moratti", ha ribadito Majorino.

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