Record di infortuni sul lavoro in Lombardia: oltre 300 denunce al giorno, boom di casi nelle scuole

La Lombardia è la regione con il maggior numero di denunce per infortunio e malattia professionale: tra gennaio e ottobre di quest’anno ne sono state registrate 91.719, di cui 128 con esito mortale e 4.181 denunce di malattia professionale. È questo quanto emerso dai dati diffusi dall'INAIL relativi ai primi dieci mesi del 2025. Dati che confermerebbero un quadro che continua a rimanere critico e che riflette una fragilità strutturale nei sistemi di prevenzione. Per questo la UIL Lombardia ha chiesto di introdurre il reato di omicidio sul lavoro.
I numeri in Lombardia
È il capoluogo lombardo l’area più colpita dal fenomeno con ben 30.500 denunce. Subito dopo Milano c'è Brescia, con 13.198 casi, e Bergamo dove sono state presentate più di 10mila denunce. Numeri che delineano un fenomeno diffuso sul territorio, non circoscritto a singoli comparti o province. E non è finita qui. La Lombardia, infatti, primeggerebbe anche per le denunce riguardanti studenti di ogni ordine e grado: 15.146 casi, pari al 24 per cento del totale nazionale, con un incremento del 7,1 per cento rispetto al 2024. Di queste, 14.748 durante le attività scolastiche, comprese quelle di formazione scuola-lavoro. Due i casi mortali segnalati.
"I dati che emergono confermano quello che denunciamo da tempo", ha commentato sulla questione Eloisa Dacquino, Segretaria Confederale UIL Lombardia, sottolineando come in Regione la sicurezza sul lavoro continui a essere affrontata con "strumenti insufficienti e inadeguati" rispetto alla complessità e alla dimensione del rischio. "Non è più accettabile che la Lombardia mantenga questo primato nazionale", ha rincarato la Segretaria. "L’aumento dei casi tra gli studenti è il segnale che qualcosa non funziona nei sistemi di prevenzione e controllo".
Di fronte a questo quadro, la UIL Lombardia ha quindi chiesto un rafforzamento della vigilanza, una formazione realmente qualificata e un impegno concreto delle imprese. Perché le 302 denunce di infortunio al giorno registrate rappresentano, secondo il sindacato, "la testimonianza di un diritto negato" e la conferma che il sistema delle tutele "non sta funzionando". Da qui la richiesta del sindacato di introdurre il reato di omicidio sul lavoro, l’istituzione di una Procura nazionale ad hoc e politiche capaci di trasformare la sicurezza da principio teorico a condizione reale.