89 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Caso Eitan: il bimbo portato dal nonno in Israele

Rapimento Eitan, la nonna materna: “Il bambino continua a ripetere che vuole stare in Israele”

La nonna di Eitan sta provando di tutto per ottenere l’affidamento del bambino, unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone: “Ripete di voler restare in Israele, nessuno lo ha convinto a dirlo”. Continua infatti tra le due famiglie la battaglia legale per l’affidamento del piccolo: la prima udienza è stata fissata per giovedì 23 settembre.
A cura di Giorgia Venturini
89 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Ripete di voler restare in Israele, nessuno lo ha convinto a dirlo. La zia paterna Aya gli ha chiesto se non gli mancassero le sue cugine: il bambino ha risposto di sì ma che può vederle anche tramite il telefono". Torna a parlare la nonna di Eitan, il bambino di 6 anni unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, in esclusiva al Corriere della Sera: la donna già i giorni scorsi ha detto che farà di tutto per tenere il bambino in Israele tanto che ha già chiesto e ottenuto dal Comune di Tel Aviv il permesso per l'iscrizione alla scuola elementare. Ormai da giorni Eitan vive con i suoi parenti materni, da quando lo scorso 11 settembre il nonno lo aveva preso dalla casa degli zii paterni a Pavia, unici tutori legali per la Procura, con la scusa di trascorrere qualche ora con il nipote e invece lo ha imbarcato su un volo privato e portato via dall'Italia. Per questo ora i nonni materni sono indagati per sequestro di persona aggravato dalla giovane età del piccolo. Nel registro degli indagati della Procura di Pavia risulta anche l'autista israeliano che ha accompagnato nonno e nipote in aeroporto in Svizzera.

Zii paterni: Lavaggio del cervello al bambino

Da quel pomeriggio è iniziata una battaglia legale per l'affidamento. Gli zii paterni hanno fin da subito detto di essere preoccupati del nipote: il nonno infatti è stato già condannato per maltrattamenti nei confronti della moglie. Hanno accusato anche il ramo materno della famiglia di aver fatto "il lavaggio del cervello al bambino". Accuse a cui la nonna al Corriere risponde così: "Ripete di voler restare in Israele. Andiamo in giro tutto il giorno e ogni sera dorme con mia figlia Gali". La sorella della madre da qualche giorno infatti ha avviato le procedure di Eitan. Se il bambino dovrà tornare o no in Italia, potrà essere deciso durante la prima udienza al Tribunale di Tel Aviv fissata per il 23 settembre.

89 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views