video suggerito
video suggerito
La morte di Ramy Elgaml a Milano

Ramy Elgaml, l’amico Fares Bouzidi ricorre contro la condanna: “Condotta dei carabinieri palesemente sproporzionata”

Fares Bouzidi, amico di Ramy Elgaml, ha presentato ricorso contro la condanna per resistenza a pubblico ufficiale. Per i suoi avvocati, la condotta dei carabinieri sarebbe stata “palesemente sproporzionata rispetto alle finalità perseguite”.
A cura di Enrico Spaccini
0 CONDIVISIONI
Fares Bouzidi (foto da LaPresse)
Fares Bouzidi (foto da LaPresse)
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Gli avvocati Debora Piazza e Marco Romagnoli hanno depositato l'atto d'appello contro la condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione per Fares Bouzidi. Il 22enne era stato condannato lo scorso giugno per resistenza a pubblico ufficiale per l'incidente del 24 novembre 2024 tra via Ripamonti e via Quaranta a Milano nel quale perse la vita Ramy Elgaml. Secondo i legali, le "espressioni utilizzate" dai carabinieri "durante l'inseguimento" che si è protratto per otto chilometri, documentate "dalle registrazioni della dash cam e body cam", rivelerebbero "un atteggiamento di disprezzo e sopruso incompatibile con il corretto esercizio della funzione pubblica". Secondo Piazza e Romagnoli, Bouzidi non sarebbe punibile perché i militari avrebbero causato "il fatto" eccedendo "con atti arbitrari i limiti delle proprie attribuzioni".

Video thumbnail

"Chiudilo, chiudo così cade… no, vaff… non è caduto", e ancora "speriamo si schiantino sti pezzi di mer…", "sono caduti… bene". Sono solo alcune delle frasi pronunciate dai carabinieri durante l'inseguimento del 24 novembre 2024. Tre auto dei militari correvano dietro lo scooter TMax guidato da Bouzidi e con Elgaml seduto dietro, perché i due ragazzi non si erano fermati a un alt in zona corso Como. L'inseguimento si era concluso all'incrocio tra Ripamonti e via Quaranta, in zona Corvetto, dopo circa otto chilometri di corsa. Bouzidi era finito a terra in curva, mentre il 19enne Elgaml si era schiantato contro un palo, riportando ferite che si sono rivelate poco dopo fatali.

Per quanto accaduto quella notte, Bouzidi è stato già condannato con rito abbreviato lo scorso 26 giugno dal gup Fabrizio Filice, su richiesta dei pm Giancarla Serafini e Marco Cirigliano, a 2 anni e 8 mesi per resistenza a pubblico ufficiale. I sei carabinieri che si trovavano a bordo delle tre auto si sono costituiti parti civili e hanno ottenuto un risarcimento a carico del 22enne da 2mila euro a testa.

Presto si dovrebbe aprire il nuovo processo per omicidio stradale che vede indagati ancora Bouzidi e Antonio Lenoci, il carabiniere che guidava la gazzella coinvolta nell'incidente. Nel frattempo, gli avvocati del 22enne hanno presentato ricorso in appello per la prima condanna al 22enne. Secondo i suoi legali, infatti, il ragazzo sarebbe "non punibile" poiché i militari, stando a una scriminante prevista dal codice, avrebbero causato "il fatto" eccedendo "con atti arbitrari i limiti delle proprie attribuzioni". A prova di ciò, sostengono Piazza e Romagnoli, ci sarebbero proprio le frasi pronunciate dai carabinieri durante l'inseguimento, le quali avrebbero rivelato "un atteggiamento di disprezzo e sopruso incompatibile con il corretto esercizio della funzione pubblica" e una condotta "improntata a prepotenza e tracotanza, palesemente sproporzionata rispetto alle finalità perseguite".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views