Quasi 600 nuovi casi Covid in 10 giorni a Limbiate, il sindaco: “Troppi minorenni in giro”

Tutto il territorio di Monza e Brianza sta combattendo contro il Covid. Se la scorsa primavera era però il Virmercatese la zona della provincia più colpita ora, numeri alla mano, sono Comuni come Limbiate e Seregno sotto la lente d'ingrandimento. Secondo i dati di Regione Lombardia, la prima ha un indice di proporzione tra numero di contagi e popolazione del 4,41 per cento, tra i più alti e calcolato sulla base dei 1.547 casi da marzo. Oggi il Comune conta attualmente 636 positivi e 5 morti da ottobre (31 erano stati i decessi in tutto da marzo). A preoccupare oggi è il sempre crescente numero di nuovi casi: negli ultimi giorni i nuovi positivi sono quasi 600. Qui il sindaco Antonio Romeo ha deciso di chiudere i parchi perché il problema, a suo dire, "sono i tanti i minorenni in giro. E poi dicono che fonte del contagio sono gli anziani senza mascherina. I posti di blocco dovrebbero essere la soluzione finale", come precisa a Fanpage.it. Per il sindaco fonte di possibile contagio sono "gli assembramenti fuori dalle scuole ancora aperte. Dove i genitori si fermano per attendere che i figli entrino a scuola". Romeo poi commenta il numero alto di nuovi contagi sottolineando anche il fattore positivo: "Ci sono anche tanti guariti". Il Comune per venire incontro alla situazione Covid ha attivato per ogni quartiere del paese un centro per le vaccinazioni antinfluenzali e ha richiamato anche quattro medici già in pensione: inoltre sta attivando un centralino telefonico per l'assistenza psicologica agli anziani.
A fare i conti con gli alti contagi c'è anche Seregno
Altro paese della Brianza sotto osservazione è Seregno, a pochi chilometri da Limbiate. Il sindaco Alberto Rossi a Fanpage.it ha comunicato che negli ultimi tre giorni i nuovi positivi sono 144 su 80 guariti. E con 26 classi in quarantena. Con un totale di 1.549 contagiati da inizio pandemia: "Invito sempre a non seminare il panico. Certo è che non possiamo dire di essere in lockdown. La gente va al lavoro, chi a scuola. Le persone in giro ci sono. Oggi possiamo dire che manca quel senso di solidarietà della prima ondata, non senti più nessuno cantare sui balconi". E poi aggiunge: "La zona rossa nella provincia di Monza è stata inevitabile. Non si può contestare. Forse si possono discutere i tempi di chiusura delle attività: come è possibile che c'erano ragazzi a casa da scuola e i cittadini più vecchi nei centri anziani ancora aperti?". Il sindaco per superare questa seconda ondata si rivolge ai cittadini lanciando un appello: "In questo periodo ci vuole prudenza e responsabilità. Solo così sconfiggeremo il virus".