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“Quando lo hanno portato in carcere ho capito l’errore”: parla la ragazza che ha denunciato il padre per abusi

La ragazza, per sua stessa ammissione, ha denunciato il padre quando era minorenne perché voleva essere libera di frequentare un ragazzo che ai genitori non piaceva. L’uomo è stato assolto perché il fatto non sussiste.
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Venerdì 24 marzo ilTribunale di Pavia ha assolto un uomo accusato dalla figlia di abusi sessuale. Le violenze, per stessa ammissione della figlia, erano state inventate perché il padre non voleva che frequentasse un ragazzo e quindi, deunciandolo, voleva liberarsi di lui. Ora la ragazza racconta di aver capito cosa aveva combinato quando ha visto il suo papà portato in carcere ingiustamente.

Denuncia il padre inventando gli abusi

La ragazza, che oggi ha 23 anni, nel 2017 ha cominciato a frequentare un ragazzo che non piaceva al padre, perché temeva potesse portarla a frequentare brutti giri. Ma lei non vuole limitazioni, né controlli. Prima prova fuggire di casa, poi decide di inventare le violenze da parte dell'uomo.

"Volevo stare con lui (il fidanzato, ndr) senza limitazioni, o essere controllata, così ho inventato quella storia", racconta ora. la ragazza, che aggiunge: "Non credevo che denunciando, mio padre potesse finire in carcere".

E invece la Polizia, per tutelarla, è proprio lì che ha portato l'uomo. "Quando ho visto che mio padre che veniva portato in carcere, ho capito di aver commesso un errore gravissimo ad inventarmi quelle accuse", rivela.

Così la ragazza decide di raccontare, finalmente, la verità e l'uomo è stato assolto perché il fatto non sussiste.

Il perdono del padre

L'uomo, che oggi ha 48 anni, racconta di non aver mai avuto risentimenti nei confronti della figlia, all'epoca dei fatti 17enne, per quello che gli ha fatto. "Nei mesi di carcere ero sconvolto, ma non ho mai provato rancore nei suoi confronti", dice.

"La mia forza – aggiunge – è il sapere di essere innocente, di non aver fatto nulla a mia figlia, la cosa più preziosa che ho".

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