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Professore licenziato perché ha una storia con una sua studentessa: “Anche la madre lo sapeva”

Un professore non potrà più insegnare dopo che i giudici della Cassazione hanno confermato il provvedimento disciplinare emesso dal Ministero. Il docente aveva avuto una storia d’amore con una sua alunna appena 18enne.
A cura di Fabio Pellaco
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Immagine di repertorio

La Cassazione ha bandito a vita dall'insegnamento un professore che aveva portato avanti una relazione sentimentale con una sua studentessa. La sentenza definitiva è arrivata sei anni dopo

La ragazza ha compiuto 18 anni durante la relazione

La vicenda risale al periodo compreso tra ottobre 2016 e marzo 2017, quando un professore e una studentessa hanno instaurato una storia d'amore che dai banchi di una scuola superiore della periferia Est di Milano è arrivata fino alle aule giudiziarie.

Nel corso del processo, l'uomo ha tentato di giustificarsi ribadendo che l'alunna aveva compiuto i 18 anni durante l'anno scolastico e che anche la madre della ragazza era a conoscenza della relazione. Inoltre, ha più volte affermato che la relazione fosse "scaturita da un iniziale interessamento" della studentessa e che lei fosse pienamente consenziente e ricambiasse i suoi sentimenti.

Il docente non potrà più insegnare

I giudici hanno però considerato inconsistenti le argomentazioni portate in aula dal professore che sono state smontate in tutti i gradi di giudizio fino alla sentenza definitiva della Corte di Cassazione, pubblicata lo scorso 20 ottobre. La Corte ha deciso per la conferma del provvedimento disciplinare emesso dal ministero dell'Istruzione che lo aveva allontanato dall'insegnamento già a partire dal 14 maggio 2018.

L'uomo non potrà più ricoprire il ruolo di docente, né potrà più avere alcun impiego all'interno del mondo della scuola e in qualunque ufficio pubblico. Per i giudici, "il disvalore delle condotte emergeva in tutta la sua gravità considerando, da un lato, il ruolo di responsabilità e la funzione educativa assegnati al docente e, dall'altro, il fatto che gli studenti a lui affidati attraversavano un'età obiettivamente critica sotto il profilo dello sviluppo della personalità e delle modalità di interazione sociale".

I giudici hanno ritenuto un'aggravante il fatto che la madre fosse consapevole della relazione che il professore e la figlia stavano portando avanti. Dopo un colloquio tra la donna e il docente, la relazione si era brevemente interrotta, ma era stata riallacciata dopo breve tempo.

"Grave violazione dei doveri educativi"

L'iter giudiziario si era innescato a partire dal ricorso avanzato dal professore nei confronti del provvedimento ministeriale. L'uomo, infatti, non è stato denunciato, perché avere una relazione consenziente con un proprio studente non costituisce reato se l'alunno ha più di 16 anni.

Ma la linea difensiva del docente, che puntava a spiegare come tutta la storia si sia svolta fuori dall'ambito scolastico e non abbia alcun modo influito sui rapporti con gli altri studenti e i professori, non è bastata a convincere la Corte. Per i giudici, il comportamento del docente è stata "una grave violazione dei doveri inerenti alla funzione educativa".

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