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Prof multata come guida abusiva: “Non è giusto, offriamo gite turistiche gratuite agli anziani”

Una professoressa in pensione si trova in gita a Bergamo con un’associazione culturale per anziani, ma viene multata come guida turistica abusiva. “Non abbiamo fatto niente di male”, il commento del presidente.
A cura di Francesca Del Boca
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Bergamo
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Come una professoressa in gita. Rosita Corbetta, ex docente di Arte ormai in pensione, sta declamando le bellezze della città agli amici e compagni dell'Università per Tutte le Età di Casatenovo (Lecco): si tratta di un gruppo di 20 persone, che quel 28 marzo si trova in visita a Bergamo.

Ma è proprio qui che, all'improvviso, viene multata da un agente di polizia. L'accusa: esercizio abusivo della professione di guida turistica. 

"Non è giusto". Non ci sta il presidente dell'associazione UTE – Università per Tutte le Età Samuele Baio, che in quel momento si trovava nel gruppetto in gita. "I presenti erano tutti soci di un'associazione culturale per anziani, non c'è scopo di lucro, non abbiamo danneggiato nessuno. Eravamo in totale buona fede".

La multa alla professoressa in gita

"Noi organizziamo da tempo, per persone meno giovani, diversi incontri e seminari. Tutti di carattere locale, e incentrati sulle bellezze del circondario. Stavolta toccava alla Città Alta di Bergamo, eravamo davanti all'Arengario", è il racconto del presidente a Fanpage.it.

"All'improvviso si avvicina alla professoressa un agente di polizia, chiedendole di mostrare l'autorizzazione da guida turistica". La professoressa, dal canto suo, alza le braccia e spiega di trovarsi in visita con un gruppo di amici e soci di un'associazione culturale per la terza età.

"Abbiamo spiegato che siamo un'associazione per anziani, senza scopo di lucro. La stessa professoressa offre la sua opera in modo totalmente gratuito".

"Non abbiamo fatto niente di male"

Ma niente da fare: il verbale piomba lo stesso sul gruppetto in gita a Bergamo. La sanzione? Ancora in corso di valutazione. "Speriamo non arrivi. In caso, vedremo cosa fare: sicuramente faremo ricorso. Come si può immaginare, la nostra associazione non naviga certo nell'oro".

E l'appello finale. "La nostra non è una guida abusiva a scopo di lucro come quelle di Roma, di Pompei e delle città più turistiche… una nostra socia ci ha fatto semplicemente da cicerone, in base alle sue competenze e a quello che ha studiato e insegnato per anni dietro la cattedra".

Ingiustizia? "Sicuramente è un episodio molto sgradevole, speriamo si fermi qui. Noi andremo comunque avanti per la nostra strada, non abbiamo fatto niente di male".

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