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Omicidio di Giulia Tramontano

Processo Impagnatiello in diretta, i Ris in udienza: “Era presente un grosso quantitativo di sangue”

Altra udienza del processo ad Alessandro Impagnatiello, reo confesso dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano. In aula vengono sentiti i Ris. Assente la famiglia della vittima.
A cura di Matilde Peretto
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Alessandro Impagnatiello (foto da LaPresse) e Giulia Tramontano (foto da Facebook)
Alessandro Impagnatiello (foto da LaPresse) e Giulia Tramontano (foto da Facebook)
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È iniziata la nuova udienza del processo a carico di Alessandro Impagnatiello, il 30enne accusato dell'omicidio volontario della compagna Giulia Tramontano avvenuto lo scorso 27 maggio nella loro abitazione di Senago (Milano). Il barman ha ucciso la 29enne al settimo mese di gravidanza con 37 coltellate e, dopo aver provato a bruciarlo, ha nascosto il corpo della ragazza inscenandone la scomparsa volontaria. Oggi in Tribunale vengono ascoltati i carabinieri del Ris e del Sis. Al centro del dibattimento sono i rilievi effettuati sulla scena del crimine, ovvero il trilocale di Senago dove Tramontano è stata uccisa. La famiglia della vittima ha deciso di non presentarsi in aula perché, come ha detto a Fanpage.it l'avvocato Giovanni Cacciapuoti, "potrebbero essere proiettate immagini forti".

La testimonianza del Colonnello Marchetti

Il primo a parlare è il Colonnello Christian Marchetti, responsabile Sis di Milano (sezione carabinieri indagini scientifiche) che ha operato il sopralluogo nell'appartamento di Senago e svolto i rilievi nell'auto di Alessandro Impagnatiello a partire dal 31 maggio 2023.

L’attività posta in essere dalla mia sezione si è sviluppata in tre momenti distinti. Il primo è stato quello di eseguire i rilievi sull’auto di Impagnatiello dopo che è stata portata in caserma. L’obiettivo principale era cercare tracce di sangue evidenti o latenti. La prima ispezione è stata negativa, quindi abbiamo usato il luminol che permette di superare la criticità dei falsi positivi (dati per esempio da ruggine, candeggina, alcune vernici).

Sull’auto abbiamo trovato due luminescenze, una particolarmente importante nel baule. Questo è avvenuto alle 10:30 del mattino (del 31 maggio scorso), mentre si stavano svolgendo anche i rilievi sul cellulare di Impagnatiello. È stata la prima volta che ai colleghi ho risposto senza esitazione. Il luminol è durato 5 minuti (di solito resta per pochi secondi) ed era visibile a occhio nudo. Di sicuro era presente un grosso quantitativo di sangue.

Secondo il Colonnello Marchetti, quindi, il sangue era tanto all'interno di quell'auto, anche se la macchina dava l'impressione di essere estremamente pulita.

Ricorda che in quei giorni ha visto più volte Alessandro Impagnatiello, sia prima di iniziare gli accertamenti tecnici, sia durante. "La prima volta che l’ho incrociato non ho notato nulla di particolare, la seconda e la terza volta, invece, aveva lo sguardo basso e mi sembrava più pensieroso", ricorda il Colonnello.

Dopo l'auto è stata la volta dell'appartamento. Qui, gli accertamenti sono iniziati dall'esterno: il 31 maggio è stato usato il luminol nelle scale esterne, nella cantina e nel box auto. Il 6 giugno, invece, i Sis sono entrati nel trilocale in cui vivevano Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello.

In casa l’attività è iniziata dal bagno e poi abbiamo proceduto a ritroso verso l’uscita per non inquinare l’ambiente. La luminescenza più importante è stata trovata in soggiorno, dove c’erano grossi quantitativi di sangue sul pavimento. La caratteristica più importante è stata il fatto che prima abbiamo nebulizzato tappeto e divano ed entrambi sono risultati assolutamente negativi.

Abbiamo poi tolto il tappeto e il pavimento sotto era pieno di sangue ben visibile al luminol. Altre tracce sono state trovate vicino allo stendino in salotto, sul pavimento della cucina, sul disimpegno, sul battiscopa e in bagno, in particolare sul tubo flessibile del bidet e sullo scarico della vasca, ma anche sulla lavatrice.

Il Colonnello spiega come tracce di sangue attive non siano state trovate. Questo significa che il pavimento era stato lavato molto bene. Ma significa anche un'altra cosa: non si può dire con esattezza dove sia avvenuto l'omicidio. Anche se Marchetti non ha molti dubbi:

Secondo la mia esperienza è avvenuto in sala. Se fosse avvenuto in bagno o in cucina, essendo stanze piccole, con il luminol si sarebbero visti sicuramente degli schizzi sulle pareti. Invece nella sala, che è più grande, c’era uno schizzo attivo sulla parete vicino all’uscita. Sicuramente quando è avvenuta l’azione il tappeto non era presente e il divano era coperto.

Non trovando segni di strisciate importanti nel disimpegno e nel bagno (che però hanno una superficie del pavimento molto liscia, facile da pulire bene), è ipotizzabile che non ci sia stato trascinamento del corpo. In bagno non abbiamo rinvenuto segni di bruciatura sulla vasca, c’era solo una macchia violacea. Abbiamo fatto anche tre campionamenti per verificare la presenza di eventuali acceleranti.

Il Colonnello Marchetti prosegue con la descrizione dei reperti, come i coltelli presenti sul ripiano della cucina o gli strumenti che potevano essere stati usati per la pulizia. Sia all'interno che all'esterno dell'appartamento, sono stati trovati diversi flaconi di candeggina e detersivi, insieme a sacchi di plastica. L'ultimo reperto è stato lo zaino dove all'interno sono state rinvenute due bustine di topicida.

La ricostruzione del Sis

Dopo il Colonnello Marchetti, in aula, viene sentito un altro membro della settima sezione dei Sis, il vice brigadiere Emilio Torani, che ha effettuato i rilievi nell'appartamento per verificare la presenza di macchie di sangue. Conferma quanto già detto: "Sia all'esterno sia all'interno della casa abbiamo rilevato luminescenze molto intense e durature". Inoltre, spiega, tutte queste tracce di sangue avevano la forma della striatura da mocio, "segno che erano state pulite". È stata trovata luminescenza anche sulle scarpe di Impagnatiello.

 Invece, la cantina era uno spazio piccolo contenente tanti oggetti ammassati. Anche qui sono state trovate tracce ematiche e per forza il cadavere deve essere stato qui, così come nel box auto, dove si sentiva odore di bruciato e la copertura del faretto era sciolta. Sicuramente qui c’è stato un trascinamento, però a occhio nudo nulla era visibile, era stato pulito tutto.

La parola passa poi al Maresciallo Scavelli. Essendo un analista di laboratorio, gli sono stati affidati i reperti per effettuare le analisi. Sono di tre tipi: il primo è quello del 6 giugno, che comprende il materiale per le pulizie, poi ci sono i reperti prelevati il 9 giugno in sede autoptica, come i sacchi di plastica in cui era avvolto il cadavere della vittima, infine, il 27 giugno, il nastro di tipo americano, usato da Impagnatiello per fissare i sacchi di nylon al corpo senza vita di Giulia. Sono state trovate tracce ematiche in un flacone di ammoniaca e nei guanti di lattice. Dei capelli, invece, nei sacchi di plastica.

L’ispezione ottica finale ha fotografato diverse tracce papillari (cioè le impronte digitali), che sono state messe a confronto diretto con Dna di Impagnatiello e su tutte l'esito è stato positivo. Non sono state rinvenite impronte riconducibili ad altre persone.

Il Ris di Parma: la testimonianza del Colonnello Marino

Il Colonnello Marino del Ris di Parma viene ascoltato in merito agli accertamenti biologici svolti sui reperti acquisiti dalla Polizia giudiziaria nel maggio e nel giugno 2023.

Abbiamo analizzato il pianale dell’auto dell’imputato e una delle aree è risultata positiva. Questi prelievi sono poi risultati positivi al Dna di Giulia Tramontano. Solo sul ceppo dei coltelli è stato trovato materiale genetico misto, di imputato e vittima.

Tra i reperti in mano al Ris, anche quelli acquisiti in sede autoptica, come le unghie della vittima. Poi, il Colonnello conclude:

La gran parte dei prelievi effettuati ha fornito esiti riconducibili alla vittima, ma con materiale organico misto (vittima e imputato), per cui non è possibile stabilire, se non per interpretazione, a quale dei due appartenga il sangue e a quale il resto del materiale organico.

Il Maresciallo Giuseppe Massimiliano

Tocca poi al Maresciallo Giuseppe Massimiliano che riporta come i coltelli da cucina presenti nell'abitazione di Senago fossero completamente puliti. Fatto strano, stando al commento della pm.

Al termine della sua breve testimonianza, l'udienza è terminata. Il prossimo appuntamento in aula è previsto per lunedì 27 maggio.

(articolo scritto in collaborazione con Chiara Daffini)

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