Pro Pal davanti al Beccaria per due minori arrestati in corteo, i detenuti sventolano lenzuola infuocate: il video

Alcuni manifestanti pro Pal si sono dati appuntamento questa sera per un presidio sotto al carcere minorile Beccaria di Milano, per chiedere la scarcerazione delle persone arrestate dopo la manifestazione per Gaza che si è svolta ieri a Milano. I detenuti hanno risposto sventolando lenzuola e stracci infuocati fuori dalle finestre.
A cura di Alice De Luca
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Il presidio fuori dal carcere minorile Beccaria di Milano (Foto: Chiara Daffini).
Il presidio fuori dal carcere minorile Beccaria di Milano (Foto: Chiara Daffini).

Alcuni manifestanti pro Palestina si sono dati appuntamento oggi sotto al carcere minorile Cesare Beccaria di Milano per un presidio per chiedere la liberazione delle persone arrestate dopo la manifestazione per Gaza di ieri, lunedì 22 settembre. Tra i manifestanti portati in carcere ci sono anche due minorenni. I manifestanti, circa 400, hanno esposto uno striscione con la scritta "Liber* tutt*. Palestina libera" e hanno gridato diversi slogan, tra cui "La vostra repressione non ci fa paura, la nostra lotta sarà sempre più dura”.

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Il presidio ha suscitato la reazione dei detenuti all'interno del carcere che, come si vede nei video, hanno cominciato a sventolare stracci e lenzuola, alcuni anche infuocati, fuori dalle finestre delle celle dei piani alti, facendo eco agli attivisti e gridando "libertà". Hanno poi iniziato a sbattere le finestre per far rumore in risposta alle rivendicazioni delle persone in presidio.

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Il presidio è stato promosso sui social dal centro sociale Lambretta, dagli attivisti di Gaza Freestyle e di Milano in Movimento per protestare contro gli arresti di cinque persone avvenuti dopo la manifestazione di ieri a Milano: due ragazze e un ragazzo di 20 anni e due minorenni (un ragazzo e una ragazza) di 17 anni che sono stati trasferiti al carcere Beccaria. Per le due ragazze di 20 anni, che appartengono al centro sociale Lambretta, si è svolta oggi, 23 settembre, l'udienza per direttissima al tribunale di Milano, al termine della quale entrambe sono tornate libere con l'obbligo di firma.

(Ha collaborato Chiara Daffini)

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