Poliziotto arrestato per aver travolto e ucciso Matteo Barone: era sotto “sorveglianza” per abuso di alcolici

Era già sottoposto a "sorveglianza sanitaria" il poliziotto che all'alba di ieri, sabato 6 settembre, ha travolto e ucciso con la sua auto Matteo Barone in zona Città Studi a Milano. Stando a quanto emerso dalle prime fasi delle indagini, l'agente 26enne in servizio nelle Volanti del Commissariato Garibaldi Venezia già due anni fa era finito in ospedale perché aveva bevuto troppo e, scoperto dalla polizia, era finito sotto "osservazione". Ogni sei mesi doveva sottoporsi ad analisi mediche. Dopo l'incidente che ha portato alla morte di Barone, l'agente è risultato avere 0,63 grammi di alcol per litro di sangue (il limite è 0,5) ed è stato arrestato con l'accusa di omicidio stradale aggravato.
L'incidente si è verificato intorno alle 5:40 del 6 settembre all'incrocio tra via Porpora e via Ingegnoli, tra Città Studi e Casoretto. Barone aveva trascorso la serata insieme agli amici e stava tornando a casa, qualche centinaia di metri più avanti, dove viveva con i suoi genitori. Stava attraversando sulle strisce pedonali quando un'Audi Q2 lo ha travolto e lo ha sbalzato quasi 40 metri più lontano sull'asfalto.
Alla guida del Suv c'era Giusto Chiacchio, un poliziotto di 26 anni delle Volanti del Commissariato Garibaldi Venezia. È stato lui a chiamare i soccorsi. Alla polizia locale intervenuta per i rilievi ha spiegato di essere un agente in quel momento libero dal servizio e avrebbe chiesto di essere portato in pronto soccorso per un malessere. Barone è stato trasportato con la massima urgenza al pronto soccorso del Policlinico di Milano, dove un'ora più tardi è stato dichiarato deceduto. Chiacchio, invece, si sarebbe allontanato verso le 8 dalla clinica di Città Studi dopo aver scoperto che sarebbe stato sottoposto agli esami del sangue per verificare se avesse bevuto prima di mettersi al volante.
Solo verso le 9 Chiacchio sarebbe tornato in via Porpora insieme ai colleghi e, sottoposto a etilometro, è risultato con 0,63 grammi di alcol per litro di sangue al primo test e con 0,60 al secondo. Per questo motivo, d'intesa con il pm di turno Maurizio Ascione, gli agenti della polizia locale lo hanno arrestato con l'accusa di omicidio stradale aggravato e lo hanno condotto in carcere a Bollate. Il 26enne è stato anche denunciato per essersi rifiutato in un primo momento di sottoporsi all'alcol test.