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Picchiava la moglie e ora gli spetta la sua eredità, le figlie si ribellano: “La legge è ingiusta”

Nel 2003 è stato condannato per violenza domestica nei confronti della donna, ora a lui spetta la pensione e la casa della donna. Le due figlie insorgono e lanciano una petizione.
A cura di Giorgia Venturini
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Tutto ha inizio nel 1998 quando la madre decide di separarsi dal marito perché costretta a subire la sua violenza, come maltrattamenti e molestie sessuali. A distanza di anni l'incubo per le sorelle Desirèe e Simona Gullo non è ancora finito: il padre nonostante una condanna a 3 anni di carcere ora potrà avere l'eredità della ex moglie, lo scorso gennaio morta di Covid.

La loro è una storia di ingiustizia e per questo le sorelle hanno lanciato una petizione rivolta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al ministro della Giustizia Marta Cartabia. Cosa chiedono? Chiedono l'estensione dei tempi per fare ricorso, per coloro che hanno subito violenze quando erano minori; divorzio automatico per donne separate, vittime di violenza domestica; nel caso in cui la coppia è separata e non divorziata, perdita automatica di tutti i diritti successori per chi ha commesso violenza domestica contro il coniuge. Insomma più tutela per le donne vittime di violenza.

La madre vittima di violenza domestica e molestie sessuali

A raccontare la storia in un video su Youtube, allegato alla petizione, è proprio Desirèe: "Mia madre si era separata da mio padre nel 1998, in seguito a violenza domestica e molestie sessuali nei suoi e nei nostri confronti, le sue due figlie, Desirèe e Simona. Il processo è durato tantissimi anni, durante i quali purtroppo mia madre si è indebitata, gli avvocati costano e i processi sono lunghi, inoltre faceva molta fatica essendo da sola con due figlie". La figlia poi spiega che il padre è stato condannato a 3 anni di carcere oltre al risarcimento di 12mila euro per la madre e le due sorella, anche loro vittime della sua violenza. Ma i soldi del risarcimento non sono mai arrivati e non arriveranno mai dal momento che il processo è andato in prescrizione.

Al marito spetta la casa e la pensione della donna

Ora però l'ennesima ingiustizia: "Con la sentenza nostro padre ha perso la patria potestà e il diritto successorio, ma solo nei nostri confronti, non anche nei confronti di mia madre". La madre si è trovata piena di debiti ma è riusciti ad andare in pensione anticipata. Lo scorso gennaio purtroppo è morta di Covid. "In seguito alla sua morte, io e mia sorella pensavamo di essere le uniche eredi. Invece c'era anche mio padre. Scopriamo che essendo solo separati e non divorziati (mia madre non poteva permettersi di pagare il divorzio), per legge è come se fossero ancora quindi marito e moglie". Ecco quindi la beffa: "Anche nostro padre risulta come erede e pur avendo commesso reati di violenza contro mia madre, mio padre prende la sua pensione di reversibilità di 900 euro e sarà erede, quindi gli spetterà l'eredità di mia madre che consiste nell'immobile che aveva acquistato in seguito, di cui c'è ancora il mutuo da estinguere". Come è possibile tutto questo? Ecco quindi che le due sorelle hanno lanciato la petizione per fare in modo che le cose cambino in tutta Italia.

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