Accusato di aver picchiato e minacciato madre e fratelli per avere soldi da loro: nei guai ex assessore di Gallarate

Aggiornamento del 16 maggio 2025: in attesa del processo, il 4 aprile 2025 il gip del Tribunale di Busto Arsizio ha disposto la scarcerazione nei confronti di Alessandro Petrone. Il 49enne, rinviato a giudizio, sostiene di non aver mai aggredito fisicamente i familiari.
L'ex assessore all'Urbanistica del Comune di Gallarate (in provincia di Varese) Alessandro Petrone è stato arrestato nella mattinata di sabato 29 marzo con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. A denunciare il 49enne, già coinvolto nel processo ‘Mensa dei Poveri" nel corso del quale ha patteggiato a 2 anni, sono stati i familiari, i quali hanno riferito di "condotte vessatorie" nei loro confronti con continue richieste di "somme di denaro" che avrebbero portato ad "atti di violenza, percosse, minacce, ricatti morali". Assistito dall'avvocato Daniele Concetto Galati, l'ex assessore di Forza Italia sarà sottoposto a interrogatorio di garanzia nella giornata di oggi, martedì 1 aprile.
L'arresto è stato eseguito nella mattinata di sabato 29 marzo da parte della polizia di Stato, su ordinanza cautelare emessa dal gip di Busto Arsizio, Stefano Colombo, e richiesta dal pm Carlo Alberto Lafiandra. Petrone in passato aveva svolto diversi ruoli all'interno della politica della provincia di Varese: era stato assessore all'Urbanistica di Gallarate e aveva svolto incarichi dirigenziali a Somma Lombardo e a Villa Recalcati.
Stando a quanto riportato nella denuncia depositata dai suoi familiari, a partire dal 2019 il 49enne avrebbe "iniziato a richiedere insistentemente somme di denaro ai genitori", in quanto non riusciva a "sostenere uno stile di vita" che sarebbe stato "al di sopra delle possibilità economiche sue e familiari". Queste richieste, sostiene l'accusa, sarebbero state accompagnate anche da "atti di violenza, percosse, minacce, ricatti morali" nei confronti dei fratelli e dell'anziana madre.
Secondo gli investigatori, in alcune occasioni il 49enne avrebbe distrutto gli arredi domestici e avrebbe minacciato di togliersi la vita qualora non avessero assecondato le sue richieste di denaro. La madre più volte avrebbe cercato rifugio da altri familiari, venendo poi di fatto allontanata dal figlio che le avrebbe impedito il rientro in casa.
Le accuse mosse dalla Procura sono di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate. Nel pomeriggio di oggi, martedì 1 aprile, si terrà l'interrogatorio di garanzia. La difesa di Petrone sostiene che non ci sarebbero stati abusi e maltrattamenti fisici e che durante il colloquio con il giudice avrà modo di spiegare.
Rettifica del 21 maggio
Contattati da Alessandro Petrone, la redazione di Fanpage.it pubblica le precisazioni inviati dal suddetto. Il Signor Petrone precisa di essere italiano residente Aire e di vivere e lavorare in Canton Ticino dal 2020 mentre fino al 2019 operava come dirigente pubblico. È transitato da Gallarate qualche mese.
Ha precisato inoltre che "la convivenza con solo mia madre e mia sorella è avvenuta solo durante 3 mesi (giugno-luglio-agosto 2024) quindi non c'è neanche la possibilità di dimostrare l'abitualità per integrare i maltrattamenti".
Ha poi precisato che "all'esito dell’interrogatorio di garanzia Sua Eccellenza il Gip di Busto Arsizio ha con formule di rito NON CONVALIDATO la cautela in carcere durata appena 6 giorni ed ha accolto le mie spiegazioni liberandomi. Non porto il braccialetto elettronico peraltro non sarebbe possibile all’estero banalmente NON ci sarebbe roaming e continuerebbe a suonare e sono di stato libero".
Ha poi spiegato che "Quello che emerge è una discussione in famiglia che dura da tempo per ragioni economiche legate alla eredità milionaria di mio padre".
E ancora: "Pertanto nessuna madre picchiata!!! Mai picchiato alcun fratello. Quadro di riferimento tensioni familiari per
rivendicazioni economiche reciproche. Ed alcuni litigi come spesso accade in tutte le famiglie. Peraltro non possibile
integrare la fattispecie di maltrattamenti in quanto sarebbe necessaria l’abitualità ma fino a giugno 2024 risiedevo in
Svizzera e da settembre 2024 non vedo i miei familiari".
Inoltre ha affermato che "da aprile 2025 risiedo nuovamente in Svizzera e poco ma sicuro non metterò mai più piede a Gallarate anche perché è evidente che esista nei miei confronti una attenzione mediatica ed un pregiudizio senza precedenti".