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Arrestati Stefania Nobile e Davide Lacerenza

Perché sono stati revocati gli arresti domiciliari a Davide Lacerenza, titolare della nota Gintoneria di Milano

Davide Lacerenza, ex compagno di Stefania Nobile nonché titolare della nota Gintoneria di Milano, è tornato libero. La gip di Milano Marta Pollicino ha accolto l’istanza della difesa e ha deciso che non sussisterebbero più le condizioni per la misura degli arresti domiciliari per il 59enne: ecco perché.
A cura di Giulia Ghirardi
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La gip di Milano Marta Pollicino ha accolto l’istanza della difesa e ha deciso che non sussisterebbero più le condizioni per la misura degli arresti domiciliari per Davide Lacerenza, ex compagno di Stefania Nobile (figlia di Wanna Marchi). Così, su istanza dell'avvocato Liborio Cataliotti, il titolare della nota Gintoneria di Milano è tornato libero.

Il 59enne era stato arrestato lo scorso 4 marzo in seguito a un'inchiesta su un presunto giro di prostituzione e droga che ruotava intorno proprio al locale di via Napo Torriani con l'accusa di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, infatti, alla "Gintoneria di Davide" venivano offerti ai clienti pacchetti di "servizi all inclusive" a base di cocaina, escort e champagne di lusso da migliaia di euro.

Dopo all'incirca due mesi di arresti domiciliari, Lacerenza aveva poi chiesto e ottenuto il permesso di poter prendere parte a un percorso di disintossicazione dalla cocaina perché era "arrivato a farmi oltre 2 grammi al giorno". Un mese prima, all'alba dell'1 aprile, il 59enne era anche stato trasportato d'urgenza in ospedale per un sospetto ictus, poi definito "problema di tipo neurologico". In seguito, lo scorso luglio, Lacerenza e Nobile avevano chiesto di patteggiare: per il primo una pena di 4 anni e 8 mesi, per la seconda di 3 anni, con risarcimenti da centinaia di migliaia di euro.

Oggi, dopo all'incirca 6 mesi, Lacerenza è tornato libero. Nonostante la revoca dei domiciliari, non è stata però rimossa ogni restrizione nei suoi confronti: per la gip il titolare della Gintoneria rimane infatti sottoposto all’obbligo di dimora nel Comune di Milano, almeno fino al prossimo 15 ottobre, giorno in cui è stata fissata l'udienza per discutere la sua richiesta di patteggiamento. Se in tale sede la gip darà il via libera all'applicazione delle pene, allora al 59enne rimarranno da scontare meno di 4 anni e potrà chiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali.

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