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Nuovo stadio di San Siro

Perché non è vero che Inter e Milan vogliono abbandonare San Siro e costruire il nuovo stadio a Sesto

Inter e Milan lasciano Milano per Sesto San Giovanni? Ogni mese la stessa domanda, ogni mese nessuna novità concreta: ecco come stanno le cose.
A cura di Filippo M. Capra
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Ormai a cadenza mensile escono voci, indiscrezioni e rumour sulla – ormai spacciata come concreta – possibilità che Inter e Milan lascino Milano e, dunque, San Siro. La notizia è stata rilanciata forte sulla prima pagina di oggi della Gazzetta dello Sport che già qualche settimana fa aveva sottolineato come i club si stessero stufando della situazione di stallo. Una noia dettata anche dalla volontà del Comune di dar vita ad un dibattito pubblico che nelle idee di Inter e Milan rallenterà ulteriormente il progetto.

A circa un mese dal lancio, nonostante i fatti (la disponibilità al dibattito pubblico) abbiano smentito le parole del Ceo interista Antonello che confermò in toto l'indiscrezione della rosea nel giro di poche ore, è tornata in auge la minaccia non diretta di abbandonare la Scala del calcio. Ma quanto c'è di vero? Qualcosa, ovviamente, c'è ma – stando a quanto raccolto da Fanpage.it negli ultimi mesi – la situazione è meno drammatica o verosimile di quanto non si voglia far credere. Innanzitutto, fonti della società nerazzurra confermano che la priorità resta la permanenza a San Siro. Tale scelta si configura in un'opportunità di investimento ad ampio raggio che può portare al massimo dei benefici solamente se sviluppata nell'area in questione.

Difficile, fanno sapere, che il complesso immobiliare studiato possa portare agli stessi risultati previsti con la sua realizzazione nell'ex Area Falck di Sesto San Giovanni. Perché se da un lato è vero che la città alle porte di Milano è facilmente raggiungibile tramite i mezzi di trasporto pubblico, è altrettanto vero che Sesto dista, e non poco, non solo dalla zona Sud di Milano, ma più o meno da tutte quelle che non sono rapidamente collegate alla tangenziale e comunque lontane da nord.

L'Area ex Falck, inoltre, presenta diverse criticità non indifferenti. La prima e più importante: l'intera zona necessita di una bonifica importante, profonda, che comporta un innalzamento dei prezzi. Tutti ricordiamo la brutta figura dell'Inter con piazza d'Armi, dove si vociferava potesse essere costruita la nuova Pinetina, con campi da gioco per Prima Squadra e giovanili. Allora non se ne fece nulla perché Suning pretese che i lavori di Bonifica venissero coperti economicamente dal Comune di Milano. L'Inter rimase quindi ad Appiano Gentile e il capitolo non venne più affrontato. Che la situazione sia cambiata proprio ora, in piena crisi economica mondiale, per un progetto di costruzione che già di per sé sfiora il miliardo di euro?

La sensazione, ancora una volta, è che le varie indiscrezioni, conferme dirette o indirette e minacce più o meno velate, continuino a rafforzare il sapore di inconsistenza in cui si sta trasformando l'argomento. C'è infine la questione legata al naming partner che dovrebbe dare il nome allo stadio. I discorsi, confermano le medesime fonti, sono in altissimo mare. Certo, qualche idea, colloquio esplorativo e ipotesi sono già state messe in campo, ma figure della società nerazzurra fanno sapere con estrema chiarezza che è "assolutamente prematuro" credere di poter sviluppare queste tematiche allo stato attuale.

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