27 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Perché il secondo cellulare di Polina Kochelenko potrebbe dare una svolta alle indagini sulla sua morte

L’investigatore privato Claudio Ghini, che lavora per la famiglia Kochelenko, ha spiegato a Fanpage.it perché il vecchio telefono di Polina potrebbe dare una svolta alle indagini sulla sua morte. “Il nostro obiettivo è identificare un uomo che ancora non sappiamo quale ruolo abbia giocato”.
A cura di Enrico Spaccini
27 CONDIVISIONI
Immagine

Messaggi, chiamate, contatti, foto, elementi che possano contribuire a dare un nome a un identikit. È ciò che sperano di trovare i familiari di Polina Kochelenko nel suo vecchio telefono. La 35enne era stata trovata senza vita il 18 aprile del 2021 nella roggia Malaspina, non molto distante dal piccolo comune di Valeggio (in provincia di Pavia) dove si era trasferita da poco per continuare la sua attività di addestratrice di cani. Prima della scomparsa stava parlando con un amico al telefono, ma quel cellulare era nuovo, lo aveva cambiato da poco. Con questo che si è resettato e ha perso ogni informazione, il ritrovamento del vecchio smartphone di Polina potrebbe giocare un ruolo decisivo nelle indagini.

"Per noi è un elemento importante", ha spiegato a Fanpage.it Claudio Ghini, l'investigatore privato che lavora per la famiglia Kochelenko: "Il nostro obiettivo è identificare una persona che non sappiamo ancora come collocare". L'uomo ancora senza nome era alla guida di una monovolume grigia che era stata avvistata nella zona in cui è stato ritrovato il cadavere di Polina. "Non sappiamo se era uno sconosciuto, o magari un amante, un conoscente intimo, qualcuno che abbia avuto un ruolo o meno in questo omicidio", continua Ghini.

L'apertura del fascicolo per omicidio volontario

Da qualche settimana, infatti, per il caso Kochelenko si parla di omicidio volontario. Il Tribunale di Pavia aveva riaperto il caso lo scorso 6 giugno, accogliendo l'opposizione alla richiesta di archiviazione mossa dalla legale della madre di Polina, Alla Kochelenko. Lo scorso dicembre, poi, la Procura ha deciso di aprire un fascicolo per omicidio volontario a carico di ignoti ordinando, così, nuovi sopralluoghi sul luogo del ritrovamento del cadavere.

Nel corso delle indagini, sono stati interrogati tutti gli amici di Polina e ciascuno ha spiegato il proprio ruolo nella vita dell'istruttrice di cani e criminologa 35enne. Chi manca all'appello è proprio il conducente di quella monovolume: "Abbiamo la descrizione, l'età media che poteva dimostrare, ma non sappiamo dove andarlo a pescare", ammette Ghini, "tra l'altro non si è mai fatto avanti".

Le analisi sul vecchio cellulare di Polina

Per questo motivo il vecchio telefono di Polina potrebbe rivelarsi decisivo. Quello che aveva con sé si è rivelato inutile. I familiari, tentando di scoprire qualcosa sulle ultime ore della ragazza, lo hanno bloccato. "Non si è aperto in nessun modo, perciò non è stato possibile fare un'analisi forense", spiega l'investigatore, "non c'è riuscito nemmeno il perito informatico, si è resettato".

In questi giorni, invece, il perito sta conducendo delle analisi sul secondo dispositivo ritrovato tra gli effetti personali nella sua abitazione nel Torinese. Polina, infatti, da dicembre del 2020 viveva a Valeggio, ma la sua casa era in Piemonte. Quel piccolo comune pavese era perfetto per il suo lavoro: aveva un giardino e delle aree campestri poco lontane dove avrebbe potuto andare in giro con i cani. L'esperto, allora, ha inserito la sim estratta da quello nuovo nel vecchio telefono, nella speranza di poter recuperare le vecchie chat: "Diamo fiducia a questo nuovo elemento".

27 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views