Perché i lavoratori di Atm continuano a scioperare: “Poca sicurezza, salari bassi e mancanza di personale”

L'Associazione Lavoratori Cobas ha proclamato per la giornata di oggi, venerdì 7 novembre, lo sciopero di tutti i lavoratori dell'Azienda trasporti milanesi. Lo slogan riportato nel comunicato pubblicato dal sindacato recita "più salario, meno orario! Basta silenzi, basta rinvii. È ora di alzare la voce" e annuncia: "Incrociamo le braccia per difendere il nostro lavoro, la nostra salute, la nostra dignità. Atm non è una multinazionale: è un servizio pubblico, e deve restare tale". Come spiegato a Fanpage.it da Dario Balotta, esponente di Europa Verde ed ex sindacalista dei Trasporti, il punto centrale di questa agitazione riguarda il tema della sicurezza: "I conducenti dei mezzi pubblici continuano a chiedere i gabbiotti che li dovrebbero proteggere dalle aggressioni. L'azienda ha detto che li avrebbe installati, ma per ora sono stati messi solo in qualche tram, negli autobus ancora nulla".
Come è possibile vedere attraverso il sito di Atm, quello che andrà in scena oggi sarà l'ottavo sciopero del 2025. Secondo Balotta, "l'azienda che gestisce il trasporto pubblico milanese sta crescendo dal punto di vista del volume delle attività, ma sta anche declinando nella qualità del servizio". Ad aprile, infatti, Atm ha vinto la gara per gestire 18 linee di autobus a Parigi e a ottobre ha preso il controllo della metropolitana di Copenhagen. "Qua, invece, non c'è alcuna gara da vincere e a risentire dell'assenza di concorrenza è proprio il servizio", ha spiegato l'ex sindacalista dei Trasporti: "L'anno scorso erano state soppresse 430mila corse. Quest'anno un po' di meno, ma sono comunque tantissime. E poi c'è stata la crisi delle scale mobili. Il Comune deve controllare, non può permettersi di lasciare andare le cose in continuo peggioramento".
Tra i punti citati da Al-Cobas nell'annuncio di sciopero, c'è quello che riguarda il "distanziamento tra conducenti e passeggeri" e le "protezioni contro le aggressioni". "I lavoratori continuano a chiedere i gabbiotti per i conducenti", ha affermato ancora Balotta: "Per ora ne sono stati installati solo alcuni in qualche tram, mentre negli autobus ancora non se ne vedono".
Per quanto riguarda i salari, il Contratto collettivo nazionale attualmente in vigore prevede un aumento che, come riporta Al-Cobas, "non supererà a regime, ovvero agosto 2026, il 5,9 per cento a fronte di un’inflazione di oltre il 18 per cento. Atm deve fare la sua parte". Il sindacato chiede "150 euro netti a livello aziendale per tutti, senza legami con la produttività", spiegando che la dirigenza dell'Azienda in Prefettura ha già dichiarato "che non è un problema economico. I soldi ci sono. I premi ad persona sono discriminatori e una precisa scelta politica".
Persiste anche la questione della mancanza di personale. "Nonostante le recenti (poche) assunzioni, troppo ferie sono non godute, troppo straordinario e troppo poco personale", lamenta il sindacato. Per Balotta, infatti, le nuove assunzioni "non vanno bene come dicono, perché capita che chi fa i corsi di formazione a volte sceglie di non proseguire in azienda e la strategia dei mille euro lordi al mese in più a chi sceglie di posticipare la pensione è stata un flop, anche se è stata prolungata di recente. Chi ha bisogno di più soldi, si rivolge al privato".