Per San Siro il Comune di Milano spenderà 22 milioni di euro: non parteciperà alla demolizione del Meazza

Il Comune di Milano non parteciperà economicamente alla demolizione e rifunzionalizzazione dello stadio ‘Giuseppe Meazza' di San Siro. Lo ha assicurato la vicesindaca Anna Scavuzzo, ora con delega alla Rigenerazione urbana, nella delibera che probabilmente già domani, o al più tardi giovedì, arriverà in giunta. In questo nuovo scenario, Palazzo Marino si ritroverà a partecipare alle spese per 22 milioni di euro, contro i 36 milioni ipotizzati alcune settimane fa, e il prezzo di vendita alle proprietà di Inter e Milan scenderà dai 197 milioni di euro stimati dall'Agenzia delle Entrate a un totale di circa 175 milioni di euro. L'obiettivo della giunta di Beppe Sala è far votare il Consiglio comunale entro la prossima settimana, con la speranza che il taglio di 14 milioni di euro di spese si riveli sufficiente per convincere gli indecisi ad appoggiare il suo progetto di vendita: "Di fatto con i club siamo arrivati a un accordo", ha detto il sindaco a Rtl 102.5, "lo stadio deve essere pronto per il 2031, perché la Uefa ci sta dicendo che non considereranno Milano per gli Europei di calcio del 2032 se rimarrà San Siro".
A quali spese parteciperà il Comune di Milano
L'abbassamento della "compartecipazione" del Comune di Milano alle spese su San Siro è stato comunicato alle squadre ieri, lunedì 15 settembre, dalla vicesindaca Scavuzzo. I 36 milioni di euro iniziali comprendevano: 12 milioni per l'abbattimento e il rifacimento del tunnel Patroclo (operazione da 60 milioni di euro), 9,6 milioni per le bonifiche dei terreni che saranno lasciati verdi e che torneranno di proprietà di Palazzo Marino al termine dei lavori e 14 milioni per la parziale demolizione e rifunzionalizzazione dello stadio. Scavuzzo ha deciso di eliminare questa terza parte, ovvero quella di cui solo le squadre avrebbero beneficiato alla fine.
La votazione in Consiglio comunale
Prima di prendere una decisione finale, le proprietà americane di Inter e Milan aspetteranno che il Consiglio comunale voti la delibera che già domani dovrebbe superare il primo vaglio della giunta. La votazione di Palazzo Marino, almeno per il momento, è tutt'altro che un semplice passaggio burocratico. La speranza di Sala è che il taglio di spese deciso da Scavuzzo possa essere sufficiente per convincere gli indecisi, anche di maggioranza, ad appoggiare la vendita dell'impianto.
Da Forza Italia, invece, Letizia Moratti e Gabriele Albertini hanno proposto un ‘Patto per Milano‘ che riguarda San Siro ma anche il Salva Milano. Per quanto riguarda lo stadio, gli azzurri chiedono la valorizzazione storica del ‘Meazza', maggiore trasparenza, meno spese e più compensazione urbana. In caso di apertura da parte di Sala, Forza Italia sarebbe pronta a "sedersi a un tavolo per sostenere il progetto".
Infine, toccherà a Inter e Milan decidere se accettare la proposta finale del Comune di Milano. La spesa sarà pari a circa 175 milioni di euro per l'acquisizione dell'impianto. Bisognerà capire se 14 milioni di euro in più riusciranno far vacillare un progetto dal valore complessivo pari a 1,2 miliardi di euro.