Pensa che la moglie lo abbia tradito, la porta in un bosco e la picchia con un ramo: arrestato

Quando lui non era a casa, la teneva sotto controllo con le videocamere e le proibiva di uscire. Era ossessionato dall'idea che sua moglie potesse avere relazioni con altri uomini, al punto che oltre alle minacce è arrivato a picchiarla. L'ha portata in un bosco e lì, anche con il ramo di un albero, l'ha colpita più volte. Ad avvertire i carabinieri della stazione di San Giuliano Milanese, nella Città Metropolitana di Milano, sono stati i parenti della 30enne che hanno fatto così arrestare suo marito 35enne con l'accusa di maltrattamenti in famiglia.
Le ossessioni del 35enne e l'aggressione
Secondo quanto ricostruito anche grazie al racconto dei parenti della vittima, lo scorso venerdì 10 marzo il 35enne l'aveva accompagnata a casa dei parenti. Lui, di origini turche e proprietario di un ristorante Kebab a San Giuliano Milanese, non sopportava l'idea che sua moglie, anche lei turca, potesse tradirlo. Il giorno seguente, sabato 11 marzo, si era ripresentato in quell'abitazione per parlare con la 30enne. Sembrava volesse solo riappacificarsi con lei.
Il 35enne ha fatto salire la giovane in macchina e si è diretto verso un bosco poco lontano. Già in auto ha iniziato ad aggredirla. Poi, arrivato in un campo, ha preso il ramo di un albero e ha continuato a colpirla e a minacciarla di morte. Vedendo che dopo diverso tempo i due non tornavano, i parenti della 30enne si sono preoccupati e hanno iniziato a telefonare ripetutamente suo marito.
L'arresto per maltrattamenti in famiglia
Forse dissuaso dall'insistenza delle chiamate, l'uomo ha deciso di riportare indietro la 30enne. Arrivata all'abitazione dei parenti, però, la ragazza aveva evidenti ferite al volto e su altre parti del corpo. Da qui la decisione di avvertire i carabinieri di quanto stava accadendo.
I militari hanno subito arrestato il 35enne con l'accusa di maltrattamenti in famiglia, anche se da quanto risulta in passato non sono stati registrati altri casi di violenza. Anzi, la 30enne madre di due bambini ha dichiarato di essere stata sempre trattata bene dal marito. Anche quando lui, ora detenuto nel carcere di Lodi, rientrava in Turchia e la teneva sotto sorveglianza con le videocamere.