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Parla il prof radiato dopo la relazione con l’alunna 17enne: “Un errore in un momento di debolezza”

“Sono pentito, ma non c’è stato nessun abuso”, ha dichiarato il professore radiato a vita dall’insegnamento e dal pubblico impiego per la relazione con la propria studentessa. All’epoca dei fatti lui aveva 29 anni, lei 17.
A cura di Francesca Del Boca
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"Ho sbagliato, sono pentito. Ma la pena è esagerata, non c'è stato nessun abuso".

Parla il professore radiato a vita dall'insegnamento (e da ogni impegno pubblico) dopo una sentenza definitiva della Cassazione. La motivazione? Una relazione sentimentale e sessuale di alcuni mesi, tra l'autunno del 2017 e la primavera del 2018, con una sua studentessa all'epoca dei fatti 17enne. Il docente, al tempo 29enne, insegnava in una scuola superiore della periferia Est di Milano. 

"Ho commesso un errore in un momento di debolezza", ha dichiarato l'ex docente di fronte alla commissione disciplinare del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. "Non c’è mai stata alcuna forma di abuso di posizione, mai alcuna pressione dal punto di vista psicologico o in qualche modo legata al ruolo dell’insegnante. Né c’è mai stato nei confronti nella ragazza alcun favoritismo, o al contrario penalizzazione, in relazione al suo percorso scolastico".

Il sentimento ricambiato dalla studentessa

Ma non basta. Come non è rilevante il fatto che la relazione fosse pienamente consenziente: che l'amore fosse insomma ricambiato dalla ragazza, e noto persino alla madre di lei.

"Instaurare una relazione sentimentale e sessuale con un’alunna, tanto più se minorenne, significa venir meno in modo radicale ai doveri e alle responsabilità insiti nel ruolo e disvela la totale incapacità di discernere la sfera professionale da quella personale e la sfera etica da quella sentimentale, giungendo il docente a uniformarsi nei comportamenti a un coetaneo dei propri allievi", ha ribadito la Cassazione, la sentenza d’Appello del 2020.

"Pena eccessiva, non ci furono abusi"

Pena eccessiva, secondo l'avvocato del giovane professionista, Gaetano Irollo. Il caso, infatti, quattro anni fa venne segnalato anche alla Procura. Che aveva aperto un fascicolo, poi chiuso con un’archivazione per assenza di elementi di rilievo penale.

"Anche a livello penale è stato accertato che non ci fu alcun abuso, nessuna violenza, nessuna forma di pur minima pressione, anche emotiva o psicologica", ha commentato. Ma la destituzione dal ruolo di insegnante e l'interdizione al pubblico impiego sono arrivate lo stesso.

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