3.704 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Parla il padre del trapper che ha aggredito un uomo per il colore della pelle: “Perché fai tutto questo?”

“Quello che interessa a Jordan è essere famoso in tutto e fare like”, ha detto il papà di Jordan Jeffrey Baby, che Insieme al collega Traffik è stato arrestato per l’aggressione a sfondo razziale ai danni di un operaio nigeriano.
A cura di Francesca Del Boca
3.704 CONDIVISIONI
Jordan Jeffrey Baby e Traffik
Jordan Jeffrey Baby e Traffik (foto da Facebook)

"Perché? Chi te l'ha fatto fare? Perché tutto questo? Per che cosa?". È un padre disperato quello di Jordan Tinti, in arte Jordan Jeffrey Baby: il trapper lombardo arrestato per aver aggredito e rapinato un 41enne nigeriano che tornava dal lavoro alla stazione di Carnate, in Brianza.

"Vogliamo ammazzarti perché sei nero", gli avevano urlato Jordan Jeffrey Baby e il collega romano Gianmarco Fagà, alias Traffik. Poi l'inseguimento con i coltelli, il furto dello zaino e della bicicletta dell'operaio. E infine il video, a testimonianza del tutto, postato su Instagram. Sfoggio di superiorità criminale, di potenza, di cattiveria.

"Gli interessa solo essere famoso"

"Quello che interessa a Jordan", ha raccontato il papà al TgR Lombardia, è "essere famoso, in tutto. Poi il percorso più breve è fare cavolate, così hai più like". Quelli che sperava di ottenere postando il video dell'aggressione razzista sui social. Una violenza crudele e senza senso, che ha terrorizzato e privato dei suoi pochi averi il 41enne.

Persino il gip del resto, nel convalidare il fermo per rapina aggravata dall’uso del coltello e dalla discriminazione razziale dei due trapper, aveva sottolineato "il compiacimento delle loro gesta violente, con evidenti fini intimidatori e moventi razziali, come reso evidente anche dalla circostanza che hanno filmato e successivamente postato".

"Una certa notorietà sul web"

Dal canto loro i due, durante l’interrogatorio di garanzia, hanno sostenuto di avere "una certa notorietà sul web", e di dover girare con il coltello perché spesso vittime di attacchi per il fatto di essere "rapper famosi". Famosi sicuramente più per le vicende giudiziarie, che per la qualità della musica.

3.704 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views