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Padre uccide i due figli piccoli e si suicida

Padre uccide i suoi figli e poi si suicida: “Non risultano precedenti denunce da parte della ex moglie”

Quello che è certo ai carabinieri, poi anche confermato dalla ex moglie, è che Rossin soffriva di disturbi psichiatrici.
A cura di Giorgia Venturini
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Nessuna denuncia, nessun precedente o segnale che potesse anticipare o solo immaginare quello che poi è accaduto. Ai carabinieri del comando provinciale di Varese non risultano denunce da parte dell'ex moglie di Andrea Rossin, il 44enne che nella mattinata di ieri giovedì 24 marzo ha ucciso i suoi due figli di sette e tredici anni prima di togliersi la vita. Quello che è certo ai militari, poi anche confermato dalla donna, è che Rossin soffriva di disturbi psichiatrici. Alla base dell'omicidio-suicidio ci sarebbe il fatto che il 44enne non ha mai accettato la separazione dalla ex moglie continuando a tormentarla. Questo negli ultimi giorni. Non risultavano denunce a suo carico.

La tragedia durante la notte

I carabinieri hanno cercato di ricostruire quanto accaduto: l'uomo ha colpito a morte i due bambini con una coltellata al cuore prima di pugnalarsi a sua volta e uccidersi con lo stesso coltello. Ha scoperto tutto la madre dei bambini quando la mattina si è presentata a casa dell'ex per prendere i figli e portarli a scuola. La donna che si è trovata davanti il dramma è stata poi soccorsa in stato di choc: si trova ancora ricoverata in ospedale. Attesa invece in queste ore la data fissata dell'autopsia che potrà fornire anche gli ultimi dettagli della vicenda.

I parenti: Non avremmo mai immaginato nulla del genere

"Non c’erano precedenti, la famiglia non era stata segnalata ai servizi sociali – ha detto a Fanpage.it il sindaco di Mesenzana, Alberto Rossi -. Li conoscevamo poco, perché, pur abitando qui da diversi anni, non facevano vita di paese. Solo i ragazzi frequentavano la scuola e l’oratorio. Giada faceva l’animatrice in parrocchia e Alessio il chierichetto: erano una famiglia normale, anche se i genitori apparivano schivi e non parlavano molto". Alcuni parenti della famiglia invece hanno detto: "Abbiamo interrotto il turno e siamo venuti subito qui, hanno dovuto accompagnarci in macchina i colleghi, perché non eravamo in grado di guidare. Sapevamo che c’erano dei problemi e si stavano separando, ma non avremmo mai immaginato nulla del genere".

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