Organizzano ronde “anti-maranza” a Milano, gli Articolo 52: “Tra noi anche uomini delle forze dell’ordine”

Nei giorni scorsi è stata data notizia che nove membri di Articolo 52, il gruppo che organizza ronde "anti maranza" aggredendo presunti malviventi, sono stati perquisiti in diverse province della Lombardia. La Procura di Milano, in particolare il pubblico ministero Alessandro Gobbis, ha aperto un'inchiesta per associazione a delinquere. Gli indagati sono ragazzi di 23, 25, 26, 28 e 29 anni e ancora uomini di 34, 44 e 49 anni. Sarebbero tutti residenti nell'hinterland di Milano e apparterebbero all'area ideologica dell'estrema destra.
Nella giornata del 24 giugno 2025, prima delle perquisizioni da parte degli investigatori, due dei membri di questo gruppo sono stati ospiti della trasmissione La Zanzara, che va in onda su Radio24, condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo.
Uno di loro, che si fa chiamare Max, ha affermato di essere il fondatore del movimento e ha confermato di aver partecipato all'aggressione di un uomo che sarebbe stato ritenuto dal gruppo colpevole di un presunto furto ai danni di una ragazza: reato che ribadiamo essere presunto perché nessuno di loro avrebbe assistito direttamente, ma sarebbero stati avvisati da "una signora, un marito o un loro amico", come poi Max ha affermato in seguito.
E infatti uno dei due ha spiegato: "Siamo andati a chiedere, siamo andati a informarci. Più persone ci hanno detto che c'è stato questo movimento qui, c'è stata anche una mini aggressione. Quando abbiamo visto una reazione da parte del ragazzo al nostro chiedere informazioni, che facciamo prendiamo schiaffi?".
E anche nell'eventualità in cui avessero assistito, non è giustificabile aggredire qualsiasi persona per farsi giustizia da soli. All'aggressione ha partecipato anche l'altro ospite, che si occuperebbe dell'organizzazione delle attività del gruppo.
Prima di queste affermazioni, Max ha spiegato: "Ci siamo ritrovati lì per caso". Ha poi precisato di non essersi pentito di quell'azione: "No, no. Assolutamente. Lui ha rubato. Cosa dobbiamo fare?". E ha poi aggiunto: "Lui ha rubato ed è scappato via, c'erano i suoi compagni dietro che erano pronti a intervenire", cercando di giustificare una condotta – e cioè l'aggressione – punibile dalla legge così come il presunto furto al quale i membri di Articolo 52 sostengono di aver assistito.
I due rivendicano poi di non essere i creatori dei gruppi che erano nati sui social – Instagram e Telegram in particolare – dove venivano pubblicati i video delle loro aggressioni e chiesti soldi per sostenere spese legali e l'acquisto di armi e oggetti che avrebbero utilizzato nelle loro ronde: "No no, era una persona che si spacciava per noi".
Dopo minacce a pseudo maranza che li minaccerebbero sempre sui social e vari insulti razzisti nei confronti di ragazzi di seconda generazione ("Italiani si nasce, non si diventa"), l'organizzatore delle ronde di Articolo 52 ha affermato che tra loro ci sarebbero anche "membri delle forze dell'ordine". Hanno poi cambiato versione, sostenendo che si tratta di "simpatizzanti".