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Operaio di 27 anni morto schiacciato a Bergamo, la protesta dei colleghi: “L’azienda non ha fermato la produzione”

Il giovane operaio, 27 anni, è morto nel pomeriggio di oggi mercoledì 3 dicembre all’interno della Montello spa (Bergamo), dove da anni lavorava come manutentore esterno.
A cura di Francesca Del Boca
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È morto a 27 anni l'operaio che questo pomeriggio, mercoledì 3 dicembre, è rimasto schiacciato mentre si trovava nei pressi di un nastro trasportatore.

L'infortunio mortale si è verificato all'interno della Montello spa di Montello (Bergamo), dove sono immediatamente intervenuti il personale sanitario del 118, i tecnici di Ats e i carabinieri di Bergamo. Il giovane era un manutentore esterno all'azienda bergamasca, specializzata nel recupero e riciclo di materiali plastici e organici. Originario del Marocco e residente a Pian Camuno (Brescia), era in Italia da otto anni, e solo due settimane fa era stato raggiunto dalla moglie. Lavorava per una ditta di manutenzione bresciana. "Stiamo collaborando con le autorità per svolgere le più opportune verifiche ai fini di determinare cause e circostanze del tragico accaduto che ha coinvolto il dipendente di una società che da anni svolge attività di manutenzione all'interno del nostro stabilimento", ha fatto sapere la Montello Spa in una nota. "Costernati, rinnoviamo la vicinanza alle persone colpite da questo lutto".

I sindacati: "Interrompere la produzione"

I colleghi del 27enne, però, hanno proclamato intanto sciopero immediato, e annunciato un'assemblea per domani mattina. "Un giovane lavoratore ha perso la vita mentre stava facendo manutenzione all'interno della Montello. E nonostante questo, l'azienda non ha interrotto la produzione, proseguendo l'attività come se nulla fosse", hanno fatto sapere Fiom, Filt, Filctem e Nidil Cgil Bergamo. "Siamo profondamente indignati e sconcertati di fronte a un atteggiamento che manca di rispetto verso la vita di una persona e verso tutte le lavoratrici e i lavoratori che ogni giorno entrano in quello stabilimento". E ancora. "Una morte sul lavoro non può essere trattata come un fatto ordinario. Serve fermarsi, capire, pretendere responsabilità e sicurezza reali".

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