Omofobia a Milano: non affittano casa a una coppia di ragazze perché lesbiche

Può l'orientamento sessuale essere ancora un fattore di discriminazione nel 2020? La risposta è purtroppo sì, anche in una grande città di respiro europeo come Milano e anche in un momento in cui la crisi economica legata al post Coronavirus colpisce diversi settori, tra cui il mercato degli affitti. La riprova è in un episodio raccontato dalla testata "Milanotoday" che vede sfortunate protagoniste Chiara e Federica, una coppia di ragazze di 25 e 30 anni originarie di Foggia ma residenti a Piacenza. Per motivi di studio e di lavoro – una delle due è un'operatrice socio-sanitaria – le due ragazze stavano cercando una casa in affitto a Milano. Dopo alcune ricerche ne avevano individuato una in zona Crescenzago, vicino alla metro. Lo scorso 24 agosto hanno incontrato la proprietaria di casa e il padre, apparsi in un primo momento alla mano e disponibili. Ai due le ragazze hanno specificato di essere una coppia, anche perché in casa era presente un letto matrimoniale.
Prima l'incontro, poi la doccia fredda al telefono
A poche ore dall'incontro, andato bene, la doccia fredda: una delle ragazze ha chiamato la proprietaria per confermare la volontà di prendere in affitto la casa ma si è sentita rispondere che, nel frattempo, l'appartamento non era più disponibile, perché la donna lo aveva affittato a una sua amica che era interessata da mesi. La risposta data dalla proprietaria non ha convinto le due ragazze, che con uno stratagemma poco dopo hanno ricontattato la proprietaria: una loro amica ha detto di essere in cerca di una casa in affitto col suo ragazzo, e la proprietaria le ha risposto che l'appartamento era disponibile. Una circostanza confermata anche dal fatto che, il 25 agosto, la casa è riapparsa sui siti di annunci specializzati.
La proprietaria non ha più voluto parlare con le ragazze
A quel punto alla giovane coppia è apparso chiaro di essere state vittime di una discriminazione legata al loro orientamento sessuale. Hanno cercato di chiarirsi con la proprietaria, che non ha però più voluto parlare con loro e le ha bloccate sui social: "Bastava dire onestamente che la casa non veniva affittata a persone dello stesso sesso – le hanno scritto le due ragazze in un messaggio -. Non posso crederci che nel 2020 e nonostante tutto questo che ci sta capitando esiste ancora gente omofoba".