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Omofobia a Milano: non affittano casa a una coppia di ragazze perché lesbiche

Chiara e Federica, una coppia di ragazze, si sono viste rifiutare una casa in affitto a Milano a causa del loro orientamento sessuale. Dopo aver incontrato la proprietaria, alla quale hanno detto di stare insieme, si sono sentite rispondere al telefono che la casa non era più disponibile. Ma è bastata una telefonata di una loro amica per scoprire che non era così: “Non posso crederci che nel 2020 e nonostante tutto questo che ci sta capitando esista ancora gente omofoba”, ha detto una delle ragazze.
A cura di Francesco Loiacono
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Può l'orientamento sessuale essere ancora un fattore di discriminazione nel 2020? La risposta è purtroppo sì, anche in una grande città di respiro europeo come Milano e anche in un momento in cui la crisi economica legata al post Coronavirus colpisce diversi settori, tra cui il mercato degli affitti. La riprova è in un episodio raccontato dalla testata "Milanotoday" che vede sfortunate protagoniste Chiara e Federica, una coppia di ragazze di 25 e 30 anni originarie di Foggia ma residenti a Piacenza. Per motivi di studio e di lavoro – una delle due è un'operatrice socio-sanitaria – le due ragazze stavano cercando una casa in affitto a Milano. Dopo alcune ricerche ne avevano individuato una in zona Crescenzago, vicino alla metro. Lo scorso 24 agosto hanno incontrato la proprietaria di casa e il padre, apparsi in un primo momento alla mano e disponibili. Ai due le ragazze hanno specificato di essere una coppia, anche perché in casa era presente un letto matrimoniale.

Prima l'incontro, poi la doccia fredda al telefono

A poche ore dall'incontro, andato bene, la doccia fredda: una delle ragazze ha chiamato la proprietaria per confermare la volontà di prendere in affitto la casa ma si è sentita rispondere che, nel frattempo, l'appartamento non era più disponibile, perché la donna lo aveva affittato a una sua amica che era interessata da mesi. La risposta data dalla proprietaria non ha convinto le due ragazze, che con uno stratagemma poco dopo hanno ricontattato la proprietaria: una loro amica ha detto di essere in cerca di una casa in affitto col suo ragazzo, e la proprietaria le ha risposto che l'appartamento era disponibile. Una circostanza confermata anche dal fatto che, il 25 agosto, la casa è riapparsa sui siti di annunci specializzati.

La proprietaria non ha più voluto parlare con le ragazze

A quel punto alla giovane coppia è apparso chiaro di essere state vittime di una discriminazione legata al loro orientamento sessuale. Hanno cercato di chiarirsi con la proprietaria, che non ha però più voluto parlare con loro e le ha bloccate sui social: "Bastava dire onestamente che la casa non veniva affittata a persone dello stesso sesso – le hanno scritto le due ragazze in un messaggio -. Non posso crederci che nel 2020 e nonostante tutto questo che ci sta capitando esiste ancora gente omofoba".

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