Omicidio Sara Centelleghe, chiesta la perizia psichiatrica per l’amico che l’ha uccisa con 67 forbiciate

Una perizia psichiatrica che accerti l'effettiva capacità di intendere e di volere di Jashandeep Badhan, il 19enne che il 26 ottobre 2024 ha ucciso con 67 colpi di forbice Sara Centelleghe dopo essersi intrufolato di nascosto nel suo appartamento di Costa Volpino (Bergamo). È quanto richiesto dalla difesa dell'elettricista di origini indiane, oggi presente in aula davanti ai giudici del Tribunale di Bergamo, in occasione della prima udienza del processo per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà, dalla minorata difesa della vittima e dallo scopo di rapina.
La richiesta di perizia psichiatrica già respinta
Un accertamento "necessario", secondo l’avvocato Roberto Grittini, “per fugare ogni dubbio rispetto ai coni d’ombra che ancora sussistono rispetto alla sua capacità di intendere e volere”, già richiesto e respinto in precedenza dal gup. Adesso, a opporsi fermamente, sono stati il pubblico ministero Gianpiero Golluccio e gli avvocati di parte civile che assistono i genitori della 19enne. "È un esame esplorativo che la legge non contempla", le loro parole. "L'imputato si è dimostrato lucido quando ha confessato il delitto, sempre presente e orientato". La Corte d’Assise comunicherà la sua decisione nella prossima udienza, prevista per il 26 novembre.
L'omicidio di Sara Centelleghe, uccisa a 18 anni con 67 forbiciate
Sara Centelleghe, 18 anni, è stata colpita a morte dal suo coetaneo e conoscente la notte tra il 25 e il 26 ottobre, mentre si trovava nel suo appartamento al terzo piano di via Nazionale a Costa Volpino, sponda bergamasca del lago d'Iseo, in compagnia di un'amica che quella sera si sarebbe fermata a dormire da lei.
Secondo gli inquirenti quella sera il ragazzo, di ritorno da una serata, avrebbe scritto un messaggio proprio all'amica di Sara per uno scambio di droga: "Se ti do 30 euro di zia (cocaina, ndr) riesci a darmi 3g (di hashish, ndr)?". I due si sarebbero dati quindi appuntamento sotto casa della vittima. Alle 00.49 Badhan digita: "Sei sotto?". Ma la giovane non c'è ancora.
Per questo, racconterà il ragazzo, avrebbe deciso di passare dai garage e fare irruzione dentro l'appartamento della vittima per cercare l'amica. Trovata la porta aperta, sarebbe entrato e sarebbe stato sorpreso dalla 18enne, che nel frattempo si era svegliata, mentre frugava all'interno di zaino. É a quel punto che l'elettricista, che conosceva la ragazza di vista, l'avrebbe aggredita violentemente, colpendola prima a mani nude con pugni e schiaffi e poi con le forbici, per ben 67 volte. "Ero drogato, cercavo hashish per calmarmi", la sua testimonianza dopo l'omicidio.