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Omicidio di Giulia Tramontano, ultime notizie

Omicidio Giulia Tramontano: potrebbe non essere richiesta la perizia psichiatrica per Impagnatiello

Il 18 gennaio inizierà il processo per Alessandro Impagnatiello, accusato dell’omicidio della compagna Giulia Tramontano: secondo alcune indiscrezioni, potrebbe non essere richiesta la perizia psichiatrica.
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Il 18 gennaio inizierà al Tribunale di Milano il processo per l'omicidio di Giulia Tramontano, la 29enne uccisa a Senago lo scorso 27 maggio. All'imputato Alessandro Impagnatiello, suo compagno e padre di Thiago, il bimbo che la ragazza portava in grembo, è stato accordato il rito abbreviato. Il quotidiano Il Cittadino ha rivelato che potrebbe non essere richiesta la perizia psichiatrica sul trentenne. L'ipotesi però è ancora da confermare.

In attesa del processo per Alessandro Impagnatiello

Non manca molto all'inizio del processo, davanti alla Corte d'Assise di Milano, per Alessandro Impagnatiello, accusato di omicidio volontario, aggravato dai futili motivi, della relazione con la vittima e della crudeltà, e il reato di interruzione volontaria della gravidanza. Non dovrebbe essere invece contestata la premeditazione del delitto, che tuttavia può essere richiesta anche durante il dibattimento.

C'è ovviamente molta attesa di sapere quali saranno le mosse difensive delle avvocate Samanta Barbaglia e Giulia Geradini, che assistono Impagnatiello. Il quotidiano Il Cittadino, ha riportato un virgolettato dell'avvocata Barbaglia in cui spiega: "Alla vigilia del processo il nostro assistito è provato e attende quel giorno".

Le aspettative della famiglia di Giulia

Dall'altra parte, oltre alla pubblica accusa, rappresentata dalla Procuratrice Aggiunge Letizia Mannella e dalla sostituta Alessia Menegazzo, si costituiranno parti civili la famiglia di Giulia Tramontano e il Comune di Senago, rappresentato dall'avvocato Antonio Ingroia.

Giovanni Cacciapuoti, il legale che assiste la famiglia Tramontano, in un'intervista a Fanpage.it ha annunciato che "i parenti di Giulia si aspettano adesso che la Corte d'Assise sappia riconoscere le responsabilità, e sanzionarle in modo adeguato".

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